CORRIERE DELLO SPORT – G. D’UBALDO – Vent’anni trascorsi in un attimo, scanditi da 226 gol. Francesco Totti ha esordito in serie A il 28 marzo 1993, a Brescia. Domani sono vent’anni precisi. «Dai, spogliati, entri tu», gli disse Vujadin Boskov, che negli ultimi minuti stava portando a casa la vittoria grazie ai gol di Caniggia e Mihajlovic. Mancavano tre minuti alla fine e quando il tecnico si voltò verso la panchina il giovanissimo Francesco Totti non riusciva a crederci. «Guarda che ha detto a te», lo scosse Roberto Muzzi, che era seduto accanto a lui tra le riserve e che oggi è il suo allenatore in seconda con Andreazzoli.
Comincia così il romanzo della carriera di Francesco Totti, un percorso straordinario che non si è ancora concluso e che lo ha portato a raggiungere record impensabili. Ormai gliene manca uno solo, quello di Piola, distante ancora 48 gol. «Smetto solo quando lo raggiungerò», ci ha detto con entusiasmo una settimana fa nell’intervista con Giovanni Malagò, il suo amico presidente del Coni. (…)Una grande iniziativa per celebrare i venti anni con Totti. Un’opera in quattro volumi che presto troverete in edicola con il nostro giornale con cadenza settimanale. Un documento prezioso da conservare per sapere tutto di Totti. (…) Venti anni con Totti(…), una carriera ineguagliabile. Il capitano ha scavalcato Nordahl il 17 marzo scorso e ora si lancia all’inseguimento di Piola, senza sentire il peso dei 36 anni, ringraziando Zeman per averlo aiutato a raggiungere una condizione fisica invidiabile. E’ sul podio dei goleador del calcio italiano di tutti i tempi, tre campioni di epoche diverse, tre storie da raccontare. Quella di Totti ha un sapore speciale. La storia di un fuoriclasse che vive per il calcio e che ha deciso di vestire sempre e solo una maglia. Rinunciando a soldi e a successi. Quei 226 gol sono un trofeo del quale va fiero. Ma non gli bastano.
Forse è proprio questo uno dei principali motivi della grandezza di Totti. Non si è mai sentito appagato, non si è mai seduto. Andrà ancora avanti, c’è da scommetterci. Il cammino non si è concluso. Lo percorrerà con quell’entusiasmo che lo accompagna ogni volta che varca i cancelli di Trigoria per allenarsi. (…)