GAZZETTA DELLO SPORT – M. CECCHINI – Si dice che la vendetta sia un piatto che vada mangiato freddo. Evidentemente Zeman ha preso il concetto alla lettera perché – in perfetta armonia col termometro – toglie dai giochi l’Atalanta che nel 1998 aveva eliminato la «sua» Roma dalla Coppa Italia proprio agli ottavi. Stavolta i giallorossi vincono 3-0 grazie a due gol nel primo tempo di Pjanic e Osvaldo (propiziate da altrettanti erroracci di Consigli) e alla rete-suggello di Destro ad inizio ripresa che chiuderebbe virtualmente il match se Osvaldo, subito dopo, non pensasse di rifilare una sciocca gomitata a Matheu che lascia la sua squadra in dieci regalando lavoro a Stekelenburg, fino a quel momento totalmente inoperoso. Insomma, se si pensa che questo è il 16o match stagionale in cui la banda boema va in gol (vittoria a tavolino di Cagliari esclusa: un record), la quinta vittoria consecutivaregalerebbe un sereno martedì di peana. Peccato però che – complice la squalifica nel prossimo di turno di Osvaldo e (ancora) di Lamela – contro la vincente di Udinese-Fiorentina l’attacco giallorosso correrà il rischio di essere spuntato, senza contare che l’infortunio di Destro (non grave) si valuterà bene solo nelle prossime ore.
Senza Totti La Roma per la prima volta lascia Totti in panchina, ma stavolta il gioco non ne risente troppo perché Pjanic – abbassato in mediana – disegna geometrie, libera la fascia per gli inserimenti Balzaretti e conclude spesso in porta, supportando un buon rientro del reprobo De Rossi, al rientro da titolare dopo quasi un mese. Proprio un tiro del bosniaco manda nel panico Consigli, che non riesce a opporsi alla stangatina da lontano. È il 21′ e la squadra di Zeman, più lunga rispetto a quanto fatto vedere sabato con i viola, trova la discesa che occorre, perché fino a quel momento il 4-3-3 atalantino (che in copertura si trasforma in 4-5-1, grazie ai ripiegamenti di Schelotto e Moralez in mediana) mostra mosse intelligenti e potenzialmente pericolose, grazie alla regia di Cigarini. Tra l’altro, la Roma pencola chiaramente a sinistra perché dall’altro lato Lopez, all’esordio da titolare, evidenzia tutta la sua immaturità. Insomma, occorre che Consigli (soprattutto) e Raimondi confezionino in tandem una frittata su un filtrante di Destro a beneficio di Osvaldo per provocare il raddoppio (31′) che anticipa i titoli di coda.
Atalanta imprecisa Da quel momento la squadra di Colantuono alza il pressing e prova qualche conclusione da buona posizione sempre sbagliate, finché nella ripresa De Luca affianca Denis per un 4-4-2 liberato dall’inutile Carmona. L’Atalanta però non fa neppure in tempo a provarci che Destro, imbeccato dal solito Pjanic, segna il 3-0. Detto che Consigli si sveglia e decide di parare su Piris e Marquinho, a quel punto è Stekelenburg a cominciare a lavorare, deviando bene una conclusione di Brivio e una quasi a botta sicura del subentrato Parra, mentre una volta è Balzaretti a salvare sulla linea una carambola velenosa tra Schelotto e Bradley. In conclusione, per quanto visto la gara avrebbe potuto riservare anche altri gol, anche perché lo sfortunato Russo decide di sorvolare su due netti falli di mano in area di Raimondi e Piris. Giungono entrambi sul 3-0 e non avrebbero cambiato la storia di questa partita, ma si aggiungono al lungo dossier di errori stagionali. Quando la Coppa entrerà davvero nel vivo, meglio evitare…