L’”Amarcord” di oggi ci riporta al lontano 1983. È il 15 maggio, e i giallorossi ospitano all’”Olimpico” il Torino per l’ultima giornata di campionato. È la grande occasione per festeggiare il secondo scudetto, ottenuto aritmeticamente una settimana prima al “Ferraris” contro il Genoa. Lo stadio è naturalmente gremito in ogni ordine di posto. Anche per i granata la gara non ha molto valore per la classifica; la squadra di casa, allenata dal Barone Nils Liedholm, si schiera con Tancredi in porta, Maldera, Vierchowod e Nela in difesa, Di Bartolomei come libero, Falcao, Conti, Ancelotti e Prohaska a centrocampo, con il bomber Pruzzo e Iorio a formare il tandem d’attacco. Gli ospiti invece, guidati dal mister Borsellini, si affidano al duo Borghi-Selvaggi per scardinare la difesa romanista.
La Roma, galvanizzata dalla festa sugli spalti, parte forte e dopo venti minuti di gioco si porta in vantaggio. Fa tutto l’ala Bruno Conti, che dopo una corta respinta da calcio d’angolo, fugge in area di rigore e viene atterrato dal difensore granata. Per l’arbitro Bianciardi di Siena non ci sono dubbi. Sul dischetto si presenta il centravanti Pruzzo, che firma la sua 12° rete stagionale. I giallorossi non si fermano, e raddoppiano sedici minuti dopo. Bellissimo il contropiede che porta al gol Falcao, l’”ottavo re di Roma”, scaltro nel trafiggere di punta il portiere del Torino Terraneo. Indimenticabile la sua corsa verso la Curva Sud.
Nella ripresa il tecnico svedese decide di fare un po’ di passerella, facendo entrare anche il secondo portiere Superchi, che non ripaga appieno la scelta del suo allenatore. A pochi minuti dal termine infatti, l’estremo difensore giallorosso non trattiene una timida conclusione degli ospiti, sul quale si fionda l’argentino Patricio Hernandez, che riapre il match. Al minuto 85 ci pensa poi Bruno Conti, una furia anche quella domenica, a chiudere l’incontro, con uno stupendo sinistro a incrociare. Sarà l’ultimo passo di quel meraviglioso campionato, concluso a 43 punti. I giocatori e i tifosi possono, davanti agli occhi del presidente Giallorosso Viola e del Presidente Pertini, ufficialmente festeggiare, dopo 41 anni di digiuno, il secondo titolo nazionale conquistato.
Comments are closed.