IL MESSAGGERO (U. TRANI) – Anche l’Inter passa all’Olimpico, 1 a 0, e lascia la Roma, fischiata ancora e a lungo dal suo pubblico, senza vie d’uscita: a San Siro, nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, dovrà vincere per non dichiarare il completo fallimento nella stagione. La terza sconfitta casalinga consecutiva certifica la crisi irreversibile del gruppo giallorosso, sesto in campionato e con poche possibilità di far meglio centrando la zona Champions e sullo sfondo il rischio di uscire del tutto dall’Europa. Tutti allo sbando e tutti sbandano. I risultati e certi comportamenti in campo impongono la rifondazione americana che il popolo romanista invoca, si aspetta e si merita.
Lo stadio è quasi vuoto, solo 25.000 spettatori, perché le due ex regine del Duemila non sono più competitive come negli anni scorsi. Dalla panchina Montella guarda desolato verso il campo: dove sono i campioni o presunti tali? Senza Totti, si affida a Borriello che si sforza a leggere correttamente la partita. Il centravanti, pur non concludendo mai in porta, aiuta i compagni, aprendo spazi e corridoi e lavorando di sponda. Ma la Roma di questi tempi non è più squadra: fragile psicologicamente, timida tecnicamente e insicura tatticamente. Non funziona in alcun reparto e il suo tecnico si sta arrendendo. Torna, invece, a sorridere Leonardo che, andando sul semplice, adesso si sente vicino alla finale. Per coprire le corsie, si specchia nel collega e sceglie il 4-2-3-1, con Zanetti esterno offensivo a destra e Pandev dall’altro lato. Sneijder è il trequartista alle spalle di Milito, proprio come Perrotta, disorientato sin dall’inizio, dietro a Borriello.
L’Inter inizia e chiude il primo tempo allo stesso modo: andando in gol due volte con Stankovic. La rete al secondo minuto, però, non entra nella storia del match: per Rizzoli non è regolare. L’arbitro fischia prima che la palla entri in porta, per spinta leggera del serbo su Juan che finisce addosso a Doni. Il portiere, cadendo, manca la presa e lascia libertà di conclusione a Stankovic che non sbaglia e subito dopo si arrabbia. Vucinic, titolare a sinistra, fa invece infuriare nuovamente i tifosi giallorossi. Al nono Borriello gli offre l’occasione più semplice a due metri da Julio Cesar, ma il montenegrino appoggia sul fondo, toccando il pallone da principiante, come fosse impaurito.
L’Inter non ha il suo cannoniere Eto’o, ma fa comunque più della Roma. Nel gioco, con pressing e possesso palla, e anche nella personalità, con i singoli più presenti nelle zone che contano. Niente di trascendentale, però. A Rizzoli sfugge un tocco di mano di De Rossi, poco lucido e divorato da Cambiasso, al limite dell’area, scatenando altre proteste nerazzurre che anticipano quelle giallorosse per un fallo di Maicon su Riise: il brasiliano, già ammonito, ha rischiato il secondo giallo e la conseguente espulsione. L’arbitro addirittura evita di concedere la punizione. E fa proseguire quando Taddei cade in area dopo un contatto con Stankovic. Doni, dopo una parata facile su colpo di testa di Lucio pescato in area da Maicon, si fa sorprendere prima dell’intervallo: Stankovic, sfruttando il rimbalzo su appoggio di Cambiasso, colpisce di esterno destro da più di venti metri. Il tiro è solo ben piazzato vicino al palo. Non forte, dunque. Il portiere è lento e non stende le braccia: 1 a 0 al quarantacinquesimo.
Nella ripresa la Roma alza almeno il ritmo. Merito di Taddei, più intraprendente a destra tanto da costringere Nakatomo a limitare le discese, e di Pizarro, più spigliato nell’impostazione. Occasioni, però, zero. E dopo un’ora perde anche Borriello: contusione alla testa, scontrandosi in area nerazzurra con Juan. Il centravanti va in ospedale, ma torna presto allo stadio (Tac negativa). Dentro Menez, a sinistra, con Vucinic prima punta. I due, deludenti in questo finale di annata e bocciati dai tifosi, fanno ancora cilecca. Montella ci prova con Simplicio per Perrotta e Rosi per Cassetti. Niente da fare. Doni salva su Pazzini, entrato al posto di Milito, e Taddei, a pochi secondi dal recupero, calcia da fuori, unico tiro nello specchio dei giallorossi in tutta la gara. Julio Cesar blocca. La stagione è quasi buttata. Per averne la certezza, bisognerà aspettare l’11 maggio, gara di ritorno a San Siro.