IL TEMPO – A. SERAFINI – Accordo «one shot»: Asics produrrà le maglie della Roma per un anno, poi toccherà a Nike. Da Trigoria si attende soltanto l’ufficialità. Lo sponsor tecnico, aspettando il grande marchio del futuro, fornirà l’intero materiale tecnico alla squadra nella prossima stagione: un salto nel passato, visto che Asics fornì le divise ai giallorossi dal ’94 al ’97.
Il lavoro svolto negli ultimi mesi dagli operatori di marketing è arrivato alla stretta finale. Sul filo del rasoio, l’Asics ha superato la concorrenza della Macron, garantendosi un contratto annuale, che aprirà la pista al celebre «baffo» mondiale della Nike, pronto ad apparire dalla stagione 2014/2015 come chiesto per motivi legati alla produzione sin dall’inizio della trattativa con la Roma.
Intanto l’azienda giapponese, che produce più di metà del suo fatturato annuale proprio negli Stati Uniti, garantirà la copertura di forniture senza mostrare di fatto il proprio logo sulle maglie giallorosse nel prossimo campionato. Una scelta di transizione, che comunque garantirà gli standard della tradizione per colori e finiture. Il dilatarsi dei tempi, però, ha costretto la Roma ad abbandonare l’idea di far interagire la propria tifoseria nella scelta del modello (in particolare per la terza maglia si era pensato ad un «contest» attraverso il sito ufficiale), che tra poco meno di tre mesi sbarcherà al «Fulvio Bernardini». A breve la società dovrebbe rendere pubblico il tutto. Sono giorni decisivi, anche per la trattativa con lo sceicco al Qaddumi, ancora convinto di poter affiancare gli americani nella proprietà del club. Giovedì prossimo è la data limite per dare seguito all’accordo preliminare siglato con Pallotta e soci. Ma non è esclusa una proroga dei termini, come previsto dal contratto.
A Boston si attende soltanto di capire se la liquidità annunciata, possa effettivamente entrare a tutti gli effetti nelle casse romaniste: al Qaddumi ha promesso un primo investimento di 50 milioni. Nelle ultime ore l’entourage del possibile nuovo investitore ha lavorato con i propri istituti di credito per sbloccare e rendere utilizzabili i capitali. Il conto alla rovescia è già iniziato, anche se dalla Roma assicurano che la trattativa non suscita né ansia né preoccupazione. Un nuovo socio farebbe comodo, in caso contrario la continuità aziendale del club non sarebbe comunque a rischio.