Assurda condanna all’ultrà romanista

Assurda condanna all’ultrà romanista

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IL TEMPO (A. OSSINO) – Le parole pronunciate dal giudice Brown stridono con la sentenza emessa pochi minuti dopo nei confronti del tifoso 29enne della Roma. Il Tribunale di Liverpool ha infatti condannato il ragazzo a 2 anni e 6 mesi di reclusione nonostante le immagini catturate dalle telecamere dimostrino come non abbia preso parte all’aggressione nei confronti del tifoso dei Reds, Sean Cox, che dopo mesi di coma ha iniziato il percorso di riabilitazione. Daniele Sciusco è infatti stato condannato con l’accusa di «violent disorder», un reato istituito dalla Thatcher dopo la strage di Hillsborough e punibile con la reclusione fino a 5 anni. Fortunatamente il giudice ha tenuto conto della fedina penale dell’imputato, dimezzando la pena. Il ragazzo era stato arrestato insieme a Filippo Lombardi, ultrà di 21 anni. Immediatamente però era riuscito a dimostrare la sua estraneità in relazione all’aggressione subita dal 53enne irlandese. Aveva tuttavia ammesso di essere insieme ai 25 tifosi giallorossi responsabili dei disordini avvenuti fuori dall’Anfield di Liverpool, nelle fasi antecedenti la prima semifinale di Champions League tra Roma e Reds, il 24 aprile scorso. Ed è per questo che il giudice inglese, nell’emettere la sentenza, ha affermato che Sciusco, «essendo parte del gruppo che era nei pressi del pub ed essendo stato ripreso dalla telecamera mentre brandiva una cinghia», ha tenuto un comportamento che non può essere ignorato. Ad essere ignorata, invece, sembrerebbe essere stata la discutibile gestione dell’ordine pubblico. Il legale italiano dell’imputato, Lorenzo Contucci, non aveva esitato a definirla «pessima», spiegando che «le autorità competenti erano state avvisate, ma non c’era un solo poliziotto a seguire questi tifosi dal centro allo stadio. Ognuno poteva fare tranquillamente quello che voleva». Parole al vento, come quelle espresse dai legali inglesi ieri in aula, quando dopo le 14,30 il giudice ha dato il via all’atteso processo. «L’attacco al signor Cox è stato portato a termine da due uomini – ha provato a spiegare la difesa – l’aggressione non coinvolgeva Daniele Sciusco e nonostante avesse sfilato la cintura in modo provocatorio non faceva nulla. Non ha mai indossato un cappuccio ed è sempre rimasto con il volto scoperto. Questo è il motivo per cui lui è stato arrestato e altri no. Trenta secondi dopo che Sean Cox è stato colpito è arrivata una carica da parte dei tifosi del Liverpool e il signor Sciusco è stato visto scappare nel disordine generale. Il suo coinvolgimento fu di breve durata, ma in un grave incidente». Nulla da fare. «Daniele Sciusco ti sei dichiarato colpevole per i disordini avvenuti il 24 aprile in occasione della partita di Champions League tra Roma e Liverpool – ha tuonato il giudice – Vi stavate incamminando dal centro urbano verso Anfield e molti di voi avevano il volto coperto e sembravano intenti a causare problemi tenendo in mano le cinture come fossero armi. Il tutto si è svolto prima del fischio d’inizio e il vostro atteggiamento si può ritenere provocatorio». E ancora: «Sono state lanciate delle bottiglie e poco dopo Sean Cox è rimasto colpito. Dopo esser rimasto a terra è arrivato il fratello in soccorso e dai filmati si vede come fossi vicino all’accaduto anche se mi preme sottolineare che l’assalto non è partito direttamente da te (…) ci tengo a ribadire come tu non sia condannato direttamente per l’attacco a Cox». Poco importa: il ragazzo è stato condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione.

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