Strana storia quella della Roma di Bergamo. Dopo ventisette minuti è in vantaggio di due gol e sostanzialmente in controllo della partita. Poi, misteriosamente, cede e si scioglie come neve al sole e fa dilagare l’Atalanta che si porta avanti per 3-2. Nulla, nervosa e noiosa, sembra tornata alla gestione precedente, quando nessuna spiegazione tattica era possibile da trovare. Poi, entra Lui ed illumina la scena, provando a tirare fuori da un pantano di guano la squadra che guida da più di venti anni. Francesco Totti, nei dodici minuti giocati, riesce con le sue giocate ed il suo gol a rimettere in carreggiata un’automobile destinata ad uscire pericolosamente fuori strada. Crea occasioni per i compagni, che però non sfruttano a dovere un paio di palloni d’oro messi a centro area. Allora ci pensa da solo, quando all’85’, dopo una serie di rimpalli, sfrutta un’intelligente giocata di Florenzi che gli sistema il pallone sul destro che il Capitano scaglia nell’angolino basso per il pareggio.
Pochi istanti dopo offre a Dzeko una palla che dovrebbe solo spingere in porta, ma la giornata nera del centravanti si chiude con un goffo tentativo che si spegne sul fondo, per la verità viziato da un fallo di Toloi che doveva esser sanzionato con un calcio di rigore. Tutto quello che succede dopo è l’ennesima pagina grigia di un’annata storta, che la società, l’allenatore ed il giocatore stesso stanno gestendo nel peggiore dei modi. Sembra che la decisione di non rinnovare il contratto a Totti sia ormai stata presa, ma il caos regna sovrano. Se il numero 10 viene ritenuto un problema lo si chiarisca subito, premesso che lo si sarebbe dovuto già fare tempo fa, ma il campo sta dicendo altro. Forse, per un altro anno, la storia d’amore e di campo poteva andare avanti. Per l’interesse principale di tutti, il bene supremo, la Roma.
Voto: 7