Queste le parole di Luciano Spalletti al termine della sfida persa per 2-1 contro l’Atalanta ai microfoni di Premium Sport:
“Il discorso è che, se smetti di giocare, gli avversari fanno il loro dovere e ti fanno gol. Nel primo tempo siamo scesi in campo bene, giocando la palla come dobbiamo fare, mentre nel secondo non l’abbiamo fatto e l’Atalanta è salita in cattedra riuscendo a ribaltare il risultato. Per noi è un risultato pesante, per loro una bella vittoria. Quando si alza il livello di lotta noi diventiamo meno bravi: o la gestiamo dal punto di vista tecnico, facendo il nostro calcio, oppure se il match si sposta sui duelli fisici noi abbassiamo la guardia. Su questi aspetti si può lavorare, lo facciamo di già. La partita di oggi, e anche il nostro storico, dicono che quando un match diventa una mischia continua commettiamo qualche ingenuità di troppo. La responsabilità maggiore, quando una squadra non lotta, è dell’allenatore, perché è l’allenatore che durante la settimana ha il termometro della squadra. Dobbiamo accettare il risultato, perché il nostro non rendimento lo ha determinato. Noi ridimensionati? In questo caso la partita ha raccontato che abbiamo fatto un passo indietro: è vero che abbiamo trovato una squadra in salute, ma se ci fossimo comportati bene l’avremmo gestita altrettanto bene. Il rigore? Il colpetto c’è, anche se il giocatore poteva anche stare in piedi.”
SPALLETTI A SKY SPORT
Dopo un ottimo primo tempo chiuso in vantaggio, la Roma è sparita dal campo nel secondo. Perché?
“Sicuramente è stato un secondo tempo con una involuzione che non mi aspettavo. I primi 10 minuti siamo entrati col freno a mano poi abbiamo cominciato a giocare con l’Atalanta che giocava e noi che cercavamo di sovrastarla. Ci siamo creati i presupposti per vincere e nel secondo tempo si è abbassato tutto. Non me lo aspettavo, li vedo lavorare tutti i giorni avevamo lavorato benissimo questa settimana perché avevamo 2-3 giocatori che di solito vanno in nazionale. Non abbiamo fatto bene quello che c’era da fare, nell’uno contro uno e nella lotta.”
La rinuncia a Salah e Perotti?
“Era una resa prima se non ci mettevo mano, questo lo dice il risultato quella che è l’analisi. Non riuscivamo più a tenere palla, a salire. Quando si perde è sempre colpa dell’allenatore però sia quando c’erano che quando ho messo i giocatori più freschi il risultato è stato lo stesso.”
Siete scoppiati fisicamente o è stato merito dell’Atalanta?
“Non c’è mai grande merito se dall’altra parte c’è un grande demerito. Se noi fossimo riusciti a tenere la partita sui nostri binari, palla a terra, velocità come è successo quando abbiamo messo Salah davanti al portiere, se saliamo 5 metri col centrocampo. Se non siamo aggressivi è chiaro che abbassando la qualità va a salire quello di lotta e abbiamo lasciato qualche pallone di troppo e nella velocità c’è stata qualche ingenuità come sul rigore.”
Non siete riusciti a tenere palla
“E’ giusto quello che dici, ma eravamo arrabbiati più che tranquilli per quello che era successo nel primo tempo. Ci aspettavamo anche questo, che un campo e un ambiente come questo sono bravi ad alzare il ritmo. Non è solo una questione fisica, non abbiamo più vinto un duello, un contrasto. Ero contentissimo di quello che avevano fatto in settimana. Ero convinto di fare una buona partita”
Come farà ripartire la Roma?
“Delle analisi bisogna farle, delle scelte. Ci è successo nuovamente di abbassare il nostro livello quando meno ce lo aspettavamo. Mettere la testa sotto la sabbia non è un gran vantaggio. Una doppia faccia da produrre nella stessa partita. Meglio parlarne e affrontare la situazione.”