TIFOSI – Siccome negli umori stagionali ci sono poche certezze, è bene prendere atto di un punto fermo: l’amore per Jeremy Menez è ormai incondizionato. La fantasia, gli strappi improvvisi, l’idea di sogno che avvolge ogni sua giocata, perfino certe pause che irriterebbero anche un maestro di yoga: tutto questo ha creato dipendenza tra i lettori romanisti del Corriere dello Sport- Stadio. Menez è l’additivo segreto di cui ogni tifoso ha bisogno, il giocatore da incensare e a volte detestare, l’uomo nuovo in cui riconoscersi in un momento di evidente distacco dalla squadra. Forse non basterà a convincerlo a rimanere alla Roma, ma è un fatto: nove tifosi su dieci chiedono a colpi di click sul nostro sito la sua conferma. E c’è concordia anche su Vucinic. Dove vai Mirko? El pueblo è con te, quasi compatto, nonostante il suo atteggiamento sempre disincantato. E Borriello? E’ stato già perdonato per il rigore fallito contro lo Shakhtar. Non si cancellano in una sera – ma nemmeno in un mese di scarsa vena – 15 gol segnati. Su un centravanti così bisogna puntare anche per il futuro. Ma senza per questo negare devozione a Francesco Totti, che a 34 anni e mezzo ha scoperto di avere qualche critico tra i suoi stessi tifosi ( uno su tre lo manderebbe via!) ma che complessivamente ha ancora la maggior parte dei fans dalla sua parte.
MERCATO – Totti e Borriello sì, Menez forse, Vucinic no. Se la nuova proprietà non riuscirà ad alterare gli equilibri attuali di Trigoria, la Roma del prossimo anno potrebbe ripartire proprio dagli attaccanti giudicati meno compatibili. Perché Vucinic ha deciso e lo ha detto chiaro e tondo a Rosella Sensi: vuole andare via. L’Inter gli ha offerto una montagna di denaro e prospettive di crescita professionale importanti. Questo già lo aveva fatto vacillare. Ma a togliergli ogni dubbio sono stati i problemi avuti negli ultimi mesi prima con i tifosi e poi con Ranieri. La sua cessione, per non meno di 20 milioni di euro, sembra dunque sicura. A meno che il nuovo allenatore, un po’ come fece Capello alla Juve con Trezeguet, non riesca a convincerlo che il mondo romanista è più bello di quanto sembri ora. L’altro incerto è Menez, che piace ai tifosi ma anche agli addetti ai lavori. Il suo contratto scade tra un anno e non è stato prolungato, prima per scelta della società e adesso per volontà del giocatore. Che è disposto a rimanere un altro anno per poi salutare tutti come l’amico Mexes. Ma chiunque comanderà nella Roma tra una settimana non sarà in grado di sopportare le sue condizioni. Perciò, senza rinnovo si rivolgerà al mercato sperando di scatenare un’asta. A rimpolpare la rosa tornerà Okaka dal Bari, un’alternativa in più. Ma è ingiusto chiedergli di sostituire Vucinic o Menez. Serve ben altro.