IL MESSAGGERO – A. ANGELONI – Un sorriso disperato, Franco Baldini, lo regala in tribuna, con lui i due ad Zanzi e Fenucci, quando Destro fallisce una clamorosa palla gol con la porta spalancata. A fine gara, il direttore generale difende il gioiellino pagato la scorsa estate 16 milioni di euro. «È la prima volta che si confronta con una grande piazza, forse sente la pressione. Chi parla di calcio non può non riconoscere a Destro le qualità per diventare un campione. Credo tantissimo in lui». Baldini non crede solo in Destro. «In tutta la squadra e nell’allenatore, poi a fine anno si faranno i conti. Se le cose saranno andate male, me le prenderò io le responsabilità».
IL CASO – Necessariamente imbarazzato e stanco nel parlare della situazione De Rossi. «Ha spiegato Zeman che non poteva giocare per la mancanza di Pjanic. Zdenek ha libertà di azione, al di là se Daniele guadagni tanto o poco, questi sono discorsi poco eleganti. Lui è un campione, la società pensa a costruire la squadra non a chi deve giocare. La partita si poteva vincere, la scelta non è stata sbagliata. Poi se lui è arrabbiato lo trovo normale, mi stupirebbe il contrario». La partita nel suo complesso? «Un primo tempo buono, la ripresa siamo scesi in campo con il peso di non aver segnato. Tanti gol subiti? Questo è figlio del modo di giocare».
IL FUTURO «L’incontro con Guardiola? Siamo amici. È una persona fantastica, come Luis Enrique. Ero a New York per lavoro e l’ho incontrato come ho fatto con altri allenatori. Ho fiducia in Zeman».
Il club sta pensando di apportare qualche correttivo. Tanto per cominciare, provando a strappare Bellomo a Inter e Genoa. Ciò che serve ora è un terzino: il club sta monitorando Haidara del Nancy anche se costa molto per le casse giallorosse (5-6 milioni) e Ortiz paraguaiano dell’Olimpia Asunçion con passaporto italiano. Quanto a Stekelenburg, il suo futuro sembra sempre più al Fulham. A Trigoria aspettano offerte concrete. Marquinho sta trattando con il Gremio ma chiede molto d’ingaggio. Per giugno occhi puntati su Saimon (Gremio) e Nei, svincolato dall’Internacional di Porto Alegre: entrambi extracomunitari, però.
