GAZZETTA DELLO SPORT – C. ZUCCHELLI – A Trigoria l’anno scorso qualche calciatore diceva che era il sosia di Max Pezzali. E, in effetti, la somiglianza è evidente. Chissà se Mauro Baldissoni, da ieri ufficialmente d.g. della Roma (contratto di tre anni, ma non è dato sapere se alle stesse cifre del suo predecessore Baldini) sa di questo paragone. Magari no, ma pare difficile, visto che l’avvocato è uno dall’occhio attento e dall’orecchio fino. È l’uomo che ha portato gli americani a Roma, per conto loro ha contattato Baldini, Sabatini e Fenucci, anche se mai avrebbe pensato che, pur avendo il «top del management», i risultati sarebbero stati così deludenti. Baldissoni sognava di entrare nell’AsRoma fin da quando era un semplice abbonato che studiava legge e c’è riuscito nell’aprile del 2011.
Da tifoso e appassionato di calcio a 5, a perdere non ci sta. Vive per il lavoro, con la sua macchina senza autista e con uno zainetto al posto della 24 ore, negli ultimi due anni è andato a Trigoria ogni giorno. Non ha in simpatia i giornalisti, adora gli Stati Uniti e vuole imprimere il suo nome nella storia giallorossa. Adesso ha ufficialmente il potere per farlo. Basterà questo a fargli coronare il sogno di tifoso entrato nelle stanze che contano?