Federico Balzaretti ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de Il Messaggero. Questo un estratto:
«Solo quando il rischio sarà pari a zero. Terminare la stagione sarebbe il segnale migliore, anche se in questo momento il calcio è la cosa meno importante perché si parla di vite umane. Con l’iniziativa Insieme per Palermo abbiamo raccolto fondi per le famiglie, sono queste le cose contano adesso».
È d’accordo con il taglio stipendi dei calciatori?
«Ogni club deve essere libero di trattare con i propri tesserati, ma ci dovrebbe essere il taglio di una parte fissa per tutti quelli che guadagnano sopra un certo livello. Questa deve essere una sorta di cassa che va a sostentamento di chi guadagna poco».
Come sarà il mercato post coronavirus?
«Non sono favorevole a un mercato di tre mesi, ne basta uno. Molto dipenderà dai bilanci delle società: chi si basa sull’andare in Champions è più penalizzato».
E alla ripresa che campionato sarà?
«La serie A sta tornando ad essere il campionato più bello d’Europa e lo stop non inciderà perché si sono fermati tutti».
La Lazio può vincere lo scudetto?
«Mi ha stupito. Insieme all’Atalanta ha dimostrato che avere stesso allenatore e tenere i calciatori per tanti anni può premiare».
È un suggerimento alla Roma?
«No. Sono politiche differenti. È impossibile paragonare i due club perché la Roma deve vendere».
Come giudica Fonseca?
«Mi è piaciuto dal suo modo di comunicare a quello di porsi. Tutti nell’ambiente ne parlano bene, non ho mai sentito un giocatore parlarne male. Ha capito come vivere certi momenti in maniera equilibrata, senza alzare i toni ma con personalità».
Come spiega le critiche a Pallotta?
«Al di là delle vittorie, ciò che è sempre andato a peggiorare è stato il rapporto con la gente. Dal punto di vista sportivo la Roma ha fatto una semifinale di Champions, il record di punti ed è sempre arrivata sopra la Lazio. È mancata l’empatia con i tifosi sopratutto nelle ultime due stagioni in cui è venuto poco a Roma».
È stato sbagliato privarsi di Totti e De Rossi?
«È una scelta coraggiosa, ma il club ha scelto di allontanarsi dalla romanità. Ora è un brand mondiale. Vedremo se i risultati gli daranno ragione».
Zaniolo ha le carte in regola per diventare il nuovo Totti?
«È impossibile sostituire Francesco, il paragone non fa bene a nessuno. Zaniolo può diventare uno dei calciatori più forti in Europa. Ne sono innamorato, entra in campo sereno, non sente le pressioni ed è consapevole della sua forza».
Quale giovane consiglierebbe a Petrachi?
«Sandro Tonali. Insieme a Zaniolo è tra i più forti che c’è. Il peso lo dà il ruolo che ricopre perché è capace di prendere in mano il centrocampo».