CORRIERE DELLO SPORT – L. FERRAJOLO – Stabilire dove potrà arrivare, dopo appena 180 minuti peraltro nemmeno durissimi, è quasi impossibile, ma una previsione si può già azzardare: la Roma farà sicuramente meglio rispetto alle ultime due stagioni. Bello sforzo, direte, e invece non è così: non c’è limite al peggio.
Farà meglio, intanto, perchè ha finalmente un allenatore “normale”, capace di costruire una squadra equilibrata, con idee chiare e senza stravolgimenti. Un allenatore che ha recuperato talenti emarginati e avviliti. Zeman ha preferito tale Tachtsidis, mettendo alla gogna De Rossi e Pjanic; Garcia, invece, ha subito eletto De Rossi e Pjanic suoi scudieri, pilastri del centrocampo. Chi ha ragione?I risultati si sono già visti.
Garcia ha riportato la squadra all’abc del pallone, che, come è noto, prevede oltre alla fase offensiva, anche quella difensiva. (…) Squadra meno preziosa, ma più solida, più pronta, più organizzata e furba. Naturalmente servono conferme, test più attendibili contro rivali di peso e ambiziose, però i segnali sono chiari. Un anno fa anche contro avversari teneri o poco quotati, la Roma ha regalato palle gol e punti con una superficialità insopportabile.
La Roma di Garcia ha inoltre una diversità importante: è l’unica che gioca senza un vero centravanti. Non sappiamo se per necessità o per convinzione, né se questa scelta iniziale diventerà definitiva, ma sinora lo ha fatto con grande facilità e risultati confortanti. Che non sia arrivato un centravanti al posto di Osvaldo, potrebbe rivelarsi marginale, non solo perché è plausibile aspettarsi da Borriello una bella fiammata e perché prima o poi arriverà anche Destro, ma semplicemente perché la Roma più convincente si è vista con Totti falso centravanti e due esterni aggressivi, veloci e pronti a puntare la porta. (…) Però è anche vero che Totti in quel ruolo diventa un formidabile inventore di gioco e di assist che scatenano l’estro e la velocità di Ljaic e Gervinho o Florenzi. E’ una formula anomala, che però toglie agli avversari punti di riferimento e consente ai romanisti mutamenti continui di ruolo e posizione. Naturalmente funziona se i centrocampisti si inseriscono in area o vanno al tiro da lontano, cosa che Strootman, Pjanic e De Rossi sanno fare. Non è un caso: dei cinque gol segnati sinora, solo uno porta la firma di un attaccante.
E’ dunque una Roma nuova, più tosta e meglio organizzata, che dà l’impressione di poter andare lontano, soprattutto se Ljaic non farà rimpiangere Lamela e i “vecchi” terranno botta sino alla fine. Non è lecito essere super ottimisti, è giusto invece aspettarsi una Roma bella e finalmente normale.(…)