LA REPUBBLICA (M. FAVALE) – «Mò fa’ conto… Quello che penso io, che rimane veramente fra noi, poi lo utilizzi: un anonimo che ti ha detto… Cioè questi erano amanti». Il tono è colloquiale. La voce, disturbata da rumori in sottofondo, è quella di Paolo Berdini, assessore all’Urbanistica in Campidoglio «con le ore contate», dice a tarda sera un suo collega della giunta M5S. Un nuovo audio accelera l’addio dell’urbanista di sinistra dalla squadra di Virginia Raggi. La chiacchierata è sempre quella di nove giorni fa tra Berdini e un giornalista della Stampa che ieri, dopo i tre minuti messi on line mercoledì, ha pubblicato un nuovo frammento di quel dialogo. Altri 9 secondi che inguaiano ancora di più la posizione di Berdini, che ha ribadito di non essere a conoscenza che quel dialogo era stato registrato. Aggiungendo: «I colloqui con questa persona sono stati due. Uno appena finito il convegno al quale stavo partecipando. Il secondo è avvenuto fuori, mi stava aspettando. È lì che si è qualificato anche come giornalista. Ma non mi ha mai detto che stava registrando».
La conversazione ascoltata ieri, però, ha gettato nuova benzina sul fuoco di una situazione già esplosiva. Perché quell’affermazione («Questi erano amanti») si riferisce alla presunta relazione tra Virginia Raggi e il suo ex capo segreteria Salvatore Romeo. Quest’ultimo, dopo essere stato interrogato dalla procura, accusato di abuso d’ufficio per la sua stessa nomina, ieri ha riferito di aver modificato le intestazioni delle polizze vita che aveva sottoscritto inserendo nel gennaio 2016 come beneficiaria di una da 30 mila euro anche Virginia Raggi e utilizzando come causale la dicitura «relazione sentimentale». «Mi dispiace profondamente aver creato ulteriore disagio e imbarazzo alla sindaca», ha scritto ieri Romeo su Facebook. Del rapporto tra i due e di quel pettegolezzo, però, si parlava da tempo in Campidoglio a tal punto che anche Berdini lo racconta al giornalista della Stampa premurandosi di consigliare, nel caso avesse deciso di utilizzarlo in un articolo, di scrivere che lo aveva appreso da «un anonimo». La prova, per i dirigenti dei 5 Stelle, che Berdini era a conoscenza del fatto che quel giovane fosse un cronista al quale, per di più, oltre a giudizi severissimi sulla sindaca («È strutturalmente impreparata»), riferiva contenuti che avrebbero messo in imbarazzo tutta la maggioranza. A nulla servono le giustificazioni dell’assessore: «Quel giovane si è avvicinato insieme ad alcuni del M5S miei amici», dice adesso.
Ma lo stillicidio di audio, ormai, potrebbe aver messo la parola fine sull’esperienza nella giunta romana dell’urbanista cooptato nella squadra 5 Stelle per le sue posizioni “anti-cemento”. Adesso è questione di giorni, forse anche di ore. La variabile è la ricerca di un sostituto che, per il momento, non si trova. «Il rapporto di fiducia tra Berdini e la sindaca è venuto meno», dicono dal Campidoglio. E anche la parte di 5 stelle che avrebbe preferito, nonostante tutto, una conferma dell’urbanista che si è opposto al progetto del nuovo stadio della Roma, sembra ormai aver perso ogni speranza. Raggi, dopo aver ascoltato il nuovo audio in serata, sembra essersi convinta che non serva più aspettare. La prima cittadina, nonostante la contrarietà in un primo momento, a questo punto sarebbe disposta ad assumere su di sè le pesanti deleghe di urbanistica e lavori pubblici. Per poi cederle quanto prima, sperando che per trovare il sostituto dell’ingegnere ci voglia meno di un mese, il tempo che passò, a settembre, tra le dimissioni dell’ex assessore al Bilancio Marcello Minenna e la nomina del suo successore. Una cosa al momento appare certa: martedì o mercoledì, nella riunione decisiva sullo stadio della Roma, Berdini non siederà a quel tavolo. «Ormai è tutto nelle mani della sindaca», risponde in serata con un filo di voce l’assessore.