Torna il sorriso in campionato per la Roma, capace di un pomeriggio sontuoso a Bologna, distruggendo un avversario molto temuto alla vigilia. Cinque gol in un tempo e tanti altri che potevano arricchire un tabellino già così molto sostanzioso, prestazione magistrale di tutta la squadra. Su tutti, un Henrikh Mkhitaryan in versione Docente universitario. L’armeno ha in mano, di fatto, le chiavi tecniche del gruppo, capace con le sue accelerazioni di rompere il tempo di gioco, così come di gestire sapientemente il ritmo dei suoi. Gioca in tutti i ruoli offensivi, svariando a tutto campo da trequartista, da mezz’ala, da regista e da attaccante puro. Mette lo zampino in tutte le azioni più pericolose, mandando in porta Veretout per l’1-4 e siglando la rete del definitivo 1-5 al 44′, sfruttando forse l’azione corale più bella di questa stagione, facendosi trovare a centro area sul cross rasoterra di Karsdorp, che galoppa lungo tutta la corsia destra e gli serve il pallone da spingere in porta.
Avrebbe potuto avere un bottino migliore ma i compagni, in alcune occasioni, sciupano le sue intuizioni. Gioca 59 palloni in tutte le parti del campo, aggiungendo a tutto ciò 10.6 chilometri di corsa, dei quali 7 di corsa e 3 recuperi. Gioca un calcio di livello superiore e se la condizione fisica dovesse continuare ad assisterlo, la Roma ha un punto di riferimento inamovibile dagli undici di partenza.
Voto: 8