GAZZETTA DELLO SPORT (M. CECCHINI) – Sembrava essere amore, invece è stato solo un bellissimo innamoramento. Però nella vita, in fondo, c’è anche un’arte negli addii e così Marco Borriello vuole curare questa che per lui è una settimana speciale. Domani lo aspetta il «suo» Milan e mercoledì l’Inter, visto che capitan Totti sarà ancora squalificato e la semifinale di Coppa Italia ha un valore non indifferente. Sugli scudi La parabola del centravanti, in fondo, è di quelle da meditare. Arrivato alla Roma l’ultimo giorno di mercato. Borriello è stato accolto subito molto bene anche perché, per approdare in giallorosso, ha detto no alla Juventus. Il resto è storia nota. Partenza a razzo, gol a raffica ed uno particolarmente «speciale» : quello segnato al Milan all’andata, che consentì alla Roma di sbancare San Siro. Tutto indolore? Non proprio, perché alcuni tifosi rossoneri lo fischiarono per la sua esultanza «che non aveva niente di irrispettoso» . Vero, ma il calcio dalle nostre parti è senza memoria. E così i 15 gol segnati in giallorosso (solo uno in meno di Totti) gli sono valsi da oltre un mese solo un posto in panchina ad inizio match, anche perché l’ultima rete è datata 2 febbraio scorso.
Escluso &Paziente L’avvento di Montella non lo ha favorito, ma la sua non è una banale storia d’incomprensioni. Anzi. Nonostante il ritorno al 4-2-3-1, cioè il modulo con un unico centravanti lo abbia di fatto accantonato a favore di Super Totti, i numeri raccontano come con lui in campo da titolare sono arrivate vittorie importanti, come quelle di Bologna e Lecce. Ma la sua vittoria più grande è stata un’altra: il coro unanime che ha unito Montella e i dirigenti: «Sta avendo un comportamento esemplare fuori e dentro al campo» .
Pezzo pregiato Detto questo, è logico che Borriello — sopratutto se il futuro prevederà ancora un 4-2-3-1 con Totti titolare— non voglia più vivere da panchinaro. Formalmente l’attaccante è in prestito dal Milan, ma una scrittura privata obbliga i giallorossi a riscattarlo per 10 milioni. Anche per motivi d’onore, la nuova proprietà è intenzionata ad onorare il patto, magari anche per utilizzare Borriello come pedina di mercato. Un’eccezione però potrebbe esserci: se fosse l’attaccante stesso a chiedere di tornare al Milan. I sussurri, infatti, dicono che i rossoneri lo riprenderebbero volentieri, e per due ottime ragioni in vista della prossima Champions: può giocare con Ibra e può far rifiatare Ibra. Avviso ai naviganti: anche la Juventus è alla finestra. La Vecchia Signora, infatti, non porta rancore per lo sgarbo di un anno fa. E chissà che l’amore non possa rinascere. Roma permettendo, ovvio.