Al 112′ minuto, come Iniesta 4 anni fa in Sud Africa condannava l’Olanda all’ennesima sconfitta in una finale, questa volta è il turno di Goetze a realizzare con uno stop e uno splendido tiro al volo la rete decisiva per la sua Germania.
La squadra di Loew vince il Mondiale in Brasile grazie ad un guizzo del giovane trequartista ex Dortmund, ora al Bayern Monaco e in fondo è giusto così: la Germania ha dimostrato maggiore coesione, forza, qualità collettive e individuali, ha umiliato il Brasile padrone di casa per 7-1 e ha riportato a casa la Coppa dopo 24 anni dall’ultimo successo, proprio contro l’Argentina nei mondiali di Italia 90′.
Lionel Messi non è riuscito a raggiungere il Re dei Re, Diego Armando Maradona, nonostante un ottimo Mondiale, nonostante abbia avuto anche ad inizio secondo tempo la palla per sbloccare la gara, nonostante abbia ispirato l’Argentina soprattutto nel primo tempo quando Higuain sprecava la palla del possibile 1-0 a due passi da Neuer.
I tedeschi, forti del successo strabiliante contro i brasiliani, sono entrati in campo troppo sicuri di se, mentre l’Argentina ha buttato il cuore oltre l’ostacolo, con intelligenza e acume tattico, guidati in mezzo al campo da un Mascherano eroico.
Alla lunga però i valori sono usciti fuori e la Germania ha preso in mano le redini del gioco, arrivando ai tempi supplementari con una maggior convinzione.
Il gol Mondiale di Goetze premia una nazione calcistica che ha saputo ricominciare, resettando tutto, investendo sui giovani e sui settori giovanili, che ha saputo in pochi anni riportare migliaia di persone negli stadi e che di fatto due anni fa ha portato due squadre, Borussia e Bayern in finale di Champions.
Il trionfo iridato non è dunque casuale, ma figlio di una lunga programmazione, che qualcuno in Italia dovrebbe pensare di riproporre nel nostro bel paese.
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