SCHEDA CGR – 28 giugno 2001. Quando Bryan Reynolds nasceva a Fort Worth in Texas, a Roma si festeggiava il terzo scudetto della storia giallorossa. Un termine temporale per segnalare non solo quanto tempo sia già passato dall’ultimo successo tricolore, ma soprattutto per constatare quanto sia cambiato il calcio negli USA nel corso degli ultimi 20 anni. L’MLS infatti è cresciuta in maniera esponenziale: non si tratta più di un campionato di lusso, che raccoglie vecchi campioni con il mero intento di andare a svernare. Le società statunitensi, forti di un piano d’investimento ingente su strutture d’allenamento che sui settori giovanili, hanno importato la metodologia di lavoro europea, compiendo passi da gigante nella formazione dei giovani talenti. Non è un caso che in Europa stiano sbarcando in questi ultimi mesi tanti ragazzi promettenti e Reynolds viene considerato uno dei migliori prospetti del calcio a stelle e strisce. L’obiettivo è di puntare a costruire una Nazionale in grado di competere ai massimi livelli nei Mondiali del 2026. A monte del discorso c’è anche una ragione ‘demografica’: si stima che negli USA entro il 2050 l’etnia prevalente sarà quella ispanica e non è un caso che l’interesse per il calcio sia cresciuto tantissimo negli ultimi anni, a fronte di una storica passione per sport come Basket, Hockey e Football americano.
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STRUTTURA E CARATTERISTICHE – Nell’analisi di Reynolds i punti fermi sono chiari: terzino destro, 191 cm, fisico imponente ma non straordinariamente potente sul piano muscolare. Corsa e rapidità d’esecuzione, resistenza, discreta intelligenza tattica soprattutto sul fronte offensivo. Il giovane esterno americano è stato ingaggiato dal Dallas FC nel 2016, all’età di 15 anni e ancora oggi ha un record: è il più giovane ‘homegrown’ ad aver firmato un contratto professionistico con il club texano.
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— FC Dallas (@FCDallas) February 1, 2021
E’ cresciuto nell’academy del club militando in tutte le nazionali giovanili e disputando un mondiale Under17 in India, fino all’esordio in prima squadra il 29 maggio 2019. 43 presenze totali nell’ultima annata, 8 assist e 1 gol all’attivo. Grazie alla partenza di Cannon (ceduto al Boavista), Reynolds ha trovato sempre più spazio da titolare, con una particolarità tattica. Inizialmente era un’ala destra, poi nel settore giovanile è stato arretrato nel ruolo di terzino. Un’evoluzione tipica, soprattutto in età moderna, per calciatori che fanno della corsa laterale uno dei loro punti di forza.
Più che un terzino, è un fluidificante di destra, con attitudini prettamente offensive. Reynolds ama spingersi nella metà campo avversaria, con decise e potenti progressioni palla al piede, ma le relazioni di diversi osservatori sul calciatore segnalano anche un’ottima propensione alla ricerca del gioco fraseggiato, con i compagni. Ama chiedere l’uno-due e lanciarsi in profondità, dando uno sbocco costante alla manovra offensiva. Sembra dunque perfetto per la ricerca tattica di Fonseca per il ruolo degli esterni. Il fisico imponente gli permette di primeggiare nel gioco aereo e sostenere con forza i contrasti duri spalla a spalla, ma ovviamente è un calciatore da sgrezzare sul piano della tecnica in corsa. Dagli highlights mostra però un calcio ‘pulito’ soprattutto sui cross rasoterra calibrati. “Devo migliorare soprattutto sulla fase difensiva“, ha ammesso Reynolds nella conferenza stampa di presentazione a Trigoria. L’aspetto su cui poter incidere – al di là di movimenti, diagonali, attenzione complessiva alla fase di non possesso – è sicuramente la cura degli spazi stretti, se aggredito alle spalle. La Roma ha effettuato un investimento importante, per volontà della nuova proprietà, che evidentemente conosceva da vicino il ragazzo: tra prestito oneroso, obbligo di riscatto e potenziali bonus una cifra superiore ai 12 milioni di euro.
