CORRIERE DELLO SPORT – A. POL – Se Prandelli ha riaperto le porte della Nazionale a Totti, il suo amico Buffon gli riapre quelle dello spogliatoio azzurro. Lo dice da capitano e da vecchio compagno. «Per me Totti è ancora oggi uno della Nazionale, con qualcuno di noi ha condiviso questa avventura fino dalla Under 15. La risposta di Prandelli è intelligente: se uno come lui, col suo talento e la sua classe, sarà l’anno prossimo sui livelli formidabili di quest’anno, perché precludergli la Nazionale? Perché tenere fuori chi può farti vincere la partita? Totti sta scrivendo la storia del calcio italiano, per il presente e il futuro prossimo».
Buffon torna sull’addio di Totti alla Nazionale. «Ogni sua decisione è stata frutto di riflessioni profonde. Nel 2006 può aver pensato che era meglio lasciare dopo aver vinto la cosa più bella e lui quel Mondiale l’aveva affrontato dopo un gravissimo infortunio. Ha preferito dedicarsi un po’ di più alla Roma, alla propria carriera e alla propria salute. Nel 2006 aveva 30 anni, non era più tanto giovane, ma visto che sono passati 7 anni e visto come sta, forse è un po’ dispiaciuto. O magari sta così bene proprio perché ha preso quella decisione. Se gli ho mai detto di tornare in Nazionale? Sono discorsi personali e intimi, quando ci incontriamo parliamo di tante cose».