IL ROMANISTA – P.A.COLETTI – All’orizzonte una partita che non vuol dire niente e un’altra che potrebbe voler dire tutto. Tutto questo con una panchina che ancora deve trovare il suo padrone per la prossima stagione. In un momento di massima incertezza sul futuro la Roma ha bisogno di punti fermi. Uno si chiama Nicolas Burdisso. «Io sono completamente sicuro del fatto che voglio rimanere qui a Roma». Da quell’estate del 2009, quando arrivò di corsa a Genova da Milano sponda nerazzurra per giocare titolare la prima di campionato in maglia giallorossa senza aver fatto neanche un allenamento con i nuovi compagni, il difensore argentino si è caricato la Roma sulle spalle. Questione di carattere. Burdisso non può che essere un leader, in campo e fuori. A Trigoria la sua presenza conta, eccome. «Mi auguro di restare qui e vincere qui, l’ho detto tante volte, ma a volte non sceglie il calciatore» le parole dell’argentino a SkySport24. A 32 anni compiuti da poco più di un mese Burdisso non ha la più minima idea di abbondanare la nave. Il contratto scade a luglio 2014 ma lui non può e non vuole lasciare il giallorosso con il ricordo negativo delle ultime due stagioni. «Sono carico, non preoccupato, penso a quello che può essere il finale di stagione, dopo un inizio difficile ci siamo ripresi e penso che a livello globale e di gioco questi tre mesi sono andati abbastanza bene. Siamo migliorati tantissimo, ma è servito poco a livello di classifica».
Da quando Andreazzoli si è seduto sulla panchina giallorossa Burdisso ha ritrovato il posto fisso in squadra: delle 14 partite di campionato disputate dalla Roma con Andreazzoli in panchina l’argentino ne ha giocate 12 dal primo minuto, ha saltato Roma-Pescara per squalifica e si è seduto in panchina per scelta tecnica solo nel derby dell’8 aprile. Per il prossimo derby, però, l’allenatore difficilmente farà a meno di lui. Una partita che vale più della supremazia cittadina, più di una stagione, più dell’ingresso in Europa League. Il 26 maggio Andreazzoli sa che in campo serviranno i leader. «Serve una bella partita per chiudere bene il campionato col Napoli e poi preparare al meglio la finale. Sarà una finale e anche un derby: ne abbiamo vinti 5 di fila, poi li hanno vinti loro, non conta nulla». Non si tira mai indietro Burdisso. E sul tema razzismo entra a gamba tesa: «Non sono d’accordo per niente con i cori contro Balotelli. Mi hanno sorpreso, è la prima volta qui a Roma e queste cose vanno punite, non erano tutti i tifosi romanisti ma solo un gruppo. Siamo veramente contro questi atteggiamenti ed è la prima volta che li vedo in una tifoseria che non è mai stata razzista. Domenica è stato un episodio diverso, Mario è un personaggio molto controverso e allora si fa di tutto per innervosirlo, penso sia più questo: ma al di là di tutto sono assolutamente contro questi atteggiamenti. Di cosa abbiamo parlato con Rocchi durante l’interruzione? Ci ha detto che fermava la partita per dare un segnale ai tifos. È stato un bel segnale, speriamo non succeda più».