C’era una volta Luis contro Totti

C’era una volta Luis contro Totti

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IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) – L’ultima volta che si sono incontrati, entrambi in pantaloncini corti e scarpini ai piedi, è stata martedì 26 febbraio 2002, allo stadio Olimpico davanti a 68.989 spettatori paganti. Francesco Totti, scudetto sul petto, era (è) il capitano della Roma di Fabio Capello impegnata nel Gruppo B della Champions League; Luis Enrique era uno dei punti di forza del Barcellona, guidato da Carles Rexach, in compagnia di gente come Rivaldo, Thiago Motta, Overmars, Puyol e Kluivert. Totti fu protagonista di una prestazione super, la Roma vinse nettamente la partita (3-0) ma il vero mattatore della serata fu Vincenzo Montella, entrato all’inizio della ripresa al posto di Delvecchio con il risultato sullo zero a zero, autore della seconda rete giallorossa e di giocate da applausi a scena aperta.
Da Montella, un ex compagno, a Luis Enrique, un ex avversario: cambiano gli allenatori, ma Francesco Totti è ancora lì, con la fascia al braccio. E fa un certo effetto vedere oggi le foto di quel Roma-Barcellona con il capitano della Roma e il suo nuovo allenatore contendersi un pallone in mezzo al campo. Una scena che s’era vista anche la settimana precedente, cioè in occasione di Barcellona-Roma (20 febbraio), terminata con un pareggio, uno a uno, grazie ai gol di Panucci e di Kluivert, abile a sfruttare un assist di Puyol dopo un clamoroso errore in fase difensiva di uno sbadato Vincent Candela.
Era una Roma davvero molto forte, quella. Una Roma che poteva contare su giocatori del calibro di Samuel, A.C. Zago, Aldair e Panucci in difesa, e Montella, Batistuta, Delvecchio, Cassano e Totti in attacco: non a caso, quella squadra riuscì a conquistare quattro punti su sei contro un Barcellona di tutto rispetto, chiudendo il girone con la qualificazione ai quarti.
Tra qualche settimana, Totti e Luis Enrique saranno compagni sotto la stessa bandiera. Peccato, però, che non possano giocare l’uno al fianco dell’altro: ricordando la qualità dello spagnolo, inserito da un certo Pelè nel 2004 nella lista dei migliori 100 calciatori al mondo (c’è anche Totti), sarebbe stato spettacolo sicuro.

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