LA PRESSE – Anche l’ex giocatore Christian Vieri risulterebbe iscritto nel registro degli indagati per il caso calcioscommesse. Bobo Vieri è stato nominato nel corso di una telefonata avvenuta tra Antonio Bellavista e Ivan Tisci, relativamente alla partita Inter – Lecce del 20 marzo 2011. Tisci dice a Bellavista che ha saputo dai giocatori, compreso Vieri, che l’Inter aveva causato qualche problema, dal momento che tutti avevano scommesso sull’over e invece la partita era finita 1 a 0.
A sua discolpa, Bobo Vieri riferisce, tramite le parole del suo avvocato, Danilo Buongiorno, che non ha nulla a che vedere con il caso calcioscommesse, dice quindi di essere assolutamente estraneo.
Inoltre il legale ha spiegato che l’ex calciatore “si riserva ogni iniziativa conseguente alla tutela del proprio nome e dichiara di non avere alcun coinvolgimento nei fatti”.
C’è un altro indagato eccellente per lo scandalo calcioscommesse che ha già portato all’esclusione dalla Nazionale di Domenico Criscito. Secondo quanto riporta l’Ansa anche Leonardo Bonucci sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati: il difensore della Juventus, nei 23 convocati dal ct Cesare Prandelli in vista di Euro 2012, è stato iscritto formalmente come indagato dalla procura di Cremona, ma gli atti verranno girati quanto prima alla procura di Bari
Diciannove al momento gli arresti tra cui quello di due calciatori di serie A, Stefano Mauri, della Lazio, e Omar Milanetto. Manette anche per Matteo Gritti, giocatore dell’Albinoleffe, arrestato dalla polizia di San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, dove si trovava in vacanza.
Oltre alla perquisizione nell’abitazione di Antonio Conte, che ha destato molto scalpore, gli agenti hanno proceduto a perquisire anche la casa di Andrea Soncin, dell’Ascoli.
Tra gli indagati c’è anche il presidente del Siena Massimo Mezzaroma per cui è scattata la perquisizione in varie abitazioni per le partite sotto inchiesta che vedono coinvolto il club quando militava in serie B. Mezzaroma è stato chiamato in causa da Carlo Gervasoni secondo il quale il presidente aveva pagato due giocatori di un’altra squadra, almeno stando ai racconti riferitegli dal gruppo degli “Zingari”.
Le indagini, secondo quanto riferito da Raffaele Grassi, dirigente dello Sco, hanno portato alla luce l’esistenza di un’organizzazione trasnazionale composta da singaporiani e balcanici, a cui si è aggiunta una componente ungherese.
“Per conto del gruppo criminale transnazionale, i giocatori italiani – militanti in serie A, B, Lega Pro – avrebbero agito, a vario titolo, come referenti del sodalizio transnazionale sul territorio italiano per la combine delle partite di calcio“, spiega la polizia in una nota.
A capo del gruppo “il boss singaporiano Tan Seet Eng, colpito da provvedimento restrittivo nel dicembre scorso e ritenuto il capo dell’organizzazione internazionale dedita al match fixing“.
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