IL MESSAGGERO – La fede giallorossa è di vecchia data. Marco Calvani, il coach della Roma dei canestri, questa sera sarà in tribuna Sa che gli avversari hanno qualcosa in più nel loro bagaglio, almeno quest’anno. «La Lazio gioca meglio – dice Calvani – ma un derby è sempre qualcosa di speciale, che sfugge alle regole e ai pronostici».
Sa, l’allenatore della Virtus, che quest’anno diverse cose non sono andate nel verso giusto in casa Roma. «Abbiamo passato molto tempo a rincorrere la giusta prestazione, la condizione e troppe vicende, intorno alla squadra hanno inciso. Parla quella questione societaria con Pallotta, dello stadio. Situazioni che non hanno reso tranquilla la squadra. Aggiungiamo poi il cambio di allenatore, da Zeman ad Andreazzoli. Tutto questo conta, eccome».
La competitività con la Lazio è sempre alta. «Viviamo male questo ritardo, quest’anno, e il momento non felice non ci favorisce. Il mio pronostico? Vinciamo noi, è ovvio, e non posso che pensarla in questo modo». Aggrappato anche lui a Totti, il totem di questa squadra, un fenomeno vero che non smette mai di stupire. «Totti è Totti, ma anche gli altri, da De Rossi a Destro, non scherzano».
La Roma per Calvani, romano che nella sua città ha cominciato ad allenare – al Cus Roma – e adesso guida la squadra di serie A del basket, è una passione che comincia da ragazzino. «Andavo allo stadio con mio zio – ricorda – che ha avuto per più di quarant’anni l’abbonamento di tribuna Tevere. Io entravo all’Olimpico anche sei ore prima, in curva Sud, con il gruppo dei Boys. Ci sono sempre stato con il cuore. Stasera tiferò Roma e mi auguro che da questa partita possa riprendere un cammino sereno per tutto il gruppo».