La battaglia di Campo Testaccio prosegue, ma sembra sempre più una guerra contro i mulini a vento. Lì dove oltre 70 anni fa giocavano dal 29′ al 40′ gli eroi della prima Roma Testaccina, lì dove il Fornaretto Amedeo Amadei con giocate di classe e gol spettacolari, faceva impazzire gli oltre 20 mila spettatori dell’impianto progettato da Silvio Sensi (padre del compianto presidente Franco), oggi c’è un’immonda sterpaglia, una vera e propria discarica a cielo aperto, in balia degli abusivi e dei senza tetto.
Un luogo simbolo della storia giallorossa, abbandonato ormai da anni all’incuria e immerso fino a pochi mesi fa in un intricato contenzioso, sfociato poi nella sentenza del Consiglio di Stato, che ha definitivamente riassegnato nel settembre del 2015, l’intera area al Comune di Roma, rigettando così il ricorso del Consorzio Romano Parcheggi, che nel progetto originario avrebbe dovuto realizzare una serie di box interrati e un parcheggio da 70 posti, per poi ricostruire il campo con tribune e spogliatoi.
Dopo i primi scavi, i lavori si fermarono alcuni anni fa perchè vennero rinvenuti dei reperti archeoligici relativi ad un’antica villa Romana, e a parte una enorme buca scavata a ridosso della struttura degli spogliatoi, l’impresa edile non proseguì con il progetto.
Nonostante la riassegnazione dell’area al Campidoglio, ancora a distanza di mesi non è stata intrapresa alcuna iniziativa di bonifica dell’area, non è stata organizzata alcuna task force per risolvere il problema e il cancello, aperto ieri per un rapido quanto inutile sopralluogo, rischia di rimanere chiuso ancora per anni.
La nostra redazione ha raggiunto telefonicamente l’avvocato Alessandro Ciancamerla, consulente legale del Comitato “Riprendiamoci Campo Testaccio”, che da mesi si è prefisso l’obiettivo di riqualificare l’area dello storico impianto della Roma: “Come Associazione, dopo la sentenza del Consiglio di Stato e la manifestazione dello scorso Aprile, siamo stati ricevuti in Campidoglio in autunno, dal capo segreteria dell’allora assessore allo sport Dott.ssa Marinelli, che purtroppo ci fece capire che la situazione politica era incandescente e che la giunta Marino aveva ormai le ore contate. Il nostro obiettivo da sempre è quello di riprendere possesso della struttura e avviare un processo di bonifica dell’area, ma le note vicende politiche non lo hanno ancora consentito.”
“Il commissario Tronca – prosegue l’avv. Ciancamerla – al momento non ha ancora preso nessuna decisione in merito all’area di Campo Testaccio, a parte un breve sopralluogo svolto ieri che non è servito a molto. Probabilmente l’intervento è avvenuto, vista l’estrema criticità e il degrado totale, perchè a circa 20 metri di distanza dall’ex Campo Testaccio, c’è un asilo nido comunale. Al momento l’area è assegnata al dipartimento mobilità – per via del progetto dei parcheggi – e prima di qualsiasi intervento di bonifica, dovrà passare al dipartimento sportivo, attraverso un complesso iter burocratico, che è stato penalizzato e sostanzialemente interrotto con la caduta della giunta Marino”
Lungaggini burocratiche dunque, un discreto disinteresse da parte dell’amministrazione locale e una zona sempre più immersa nella devastazione. Storie dei nostri tempi, racconti di vita della nostra Città, che sembrano non toccare le corde dei politici romani se non quando si giunge a ridosso delle elezioni: “Nei giorni scorsi un’altra associazione di zona, che ha intenzione di farsi carico della situazione di Campo Testaccio, ha organizzato un incontro con alcuni politici locali – Mauro Cioffari (Cons. SEL), Sabrina Alfonsi (Pres. I Municipio) e Paolo Cento – per cercare una soluzione. Mi chiedo perchè farlo proprio ora? Forse perchè tra pochi mesi ci saranno le nuove elezioni comunali? Nei mesi scorsi siamo stati fortemente criticati da Mauro Cioffari, perchè avevamo invitato sul palco, tra gli altri, anche Alessandro Cochi. La nostra è un’associazione apolitica come ricorda sempre anche il nostro presidente Emmanuel Marian. Alessandro Cochi è un nostro amico e in quanto ex delegato allo sport del Comune di Roma, chi ha dato diverse indicazioni per attivare un dialogo funzionale con le istituzioni. Risulta un po’ antipatico che ci ha fatto la morale nei mesi scorsi, oggi a ridosso con le elezioni, sembra si voglia attivare per provare a risolvere la situazione, quando sono stati anche rappresentanti della maggioranza in Campidoglio e avrebbero dovuto e potuto attivare un iter di riqualificazione dell’area di Campo Testaccio. Senza offesa per nessuno, la sensazione però è che si voglia sfruttare la situazione di degrado totale a Campo Testaccio per meri fini elettorali”.
Una domanda, rispetto alla situazione vergognosa sin qui descritta, sorge spontanea: ma l’As Roma finora che ruolo ha avuto in questa vicenda? “Mi duole dirlo, da tifoso soprattutto, ma la società giallorossa fino a questo momento è stata piuttosto latitante sul tema di Campo Testaccio. Lungi da me l’idea di criticare le logiche commerciali della società, i soldi sono i loro e giustamente ne dispongono nel modo a loro più congeniale, ma oltre a non aver partecipato con nessun rappresentante alla nostra manifestazione dello scorso Aprile, mi risulta che nel progetto di Tor di Valle sia stato inserito dal Comune di Roma un capitolo relativo alla riqualificazione di almeno 4 strutture sportive sul territorio capitolino. Noi come associazione, abbiamo più volte cercato di avere dei contatti diretti con la società giallorossa, per chiedere che uno di questi interventi fosse dedicato all’area di Campo Testaccio. Purtroppo il nostro invito è rimasto lettera morta. La Roma ha diretto ad esempio le sue attenzioni sulla situazione del Tre Fontane, ma mi risulta difficile comprendere come Campo Testaccio, luogo simbolo dei primi venti anni di vita della società, possa avere un appeal inferiore rispetto ad altre strutture sportive.”
Come associazione avevamo anche presentato un progetto, per quanto riguarda le strutture coperte adiacenti al vecchio rettangolo verde di gioco, 400 mq circa di spogliatoi e uffici, utilizzati oggi come ricoveri per i senza tetto e male intenzionati, ci dormono addirittura le prostitute che poi la notte lavorano su via Zabaglia, per farci assegnare quella parte di campo, riqualificarla, costruire un museo, una ludoteca, con la promessa che avremmo riconsegnato l’intera struttura al momento della riassegnazione dell’area – attraverso un bando pubblico – ad una società sportiva dilettantistica, com’era fino a qualche anno fa.”
“Non si capisce per quale motivo a Torino si riescono a trovare fondi per 10 milioni di euro tra Comune e investitori privati per ristrutturare il Filadelfia, e a Roma che è dieci volte più grande, non si riesce a trovare nessuno interessato a questa vicenda”
Quali saranno le prossime mosse del Comitato “Riprendiamoci Campo Testaccio? “A questo punto visto che siamo andati a bussare a più porte, ma ogni volta c’è stato un cambiamento politico che ha rallentato ogni nostro movimento, attenderemo l’esito delle nuove elezioni, tenendo presente che chi riuscirà a risolvere la vicenda di Campo Testaccio avrà la riconoscenza dell’intero rione, di tutti quei ragazzi che non hanno più la possibilità di giocare a calcio in una struttura sportiva di livello”
“Campo Testaccio c’hai tanta gloria, nessuna squadra ce passerà…” cantava Vittorio Lombardi nel mitico inno che riecheggia prima dei match casalinghi della Roma allo Stadio Olimpico. Peccato però, che la gloria e la memoria storica di questo impianto sia stata calpestata negli anni dall’incuria e dalla negligenza delle istituzioni locali. L’augurio è che il prossimo sindaco di Roma possa ripulire l’intera area e restituire così ai cittadini del rione Testaccio, ma più in generale a tutti i tifosi giallorossi, un luogo sacro e una struttura sportiva di livello.