CORRIERE DELLO SPORT – A. GHIACCI – Un gesto come quello di domenica scorsa a Marassi non poteva non scatenare delle conseguenze. E le offese subite all’aeroporto di Genova, con il tentativo di reazione subito sedato da compagni e tecnici, era soltanto l’antipasto. Ieri Pablo Daniel Osvaldo ha capito – come era stato ipotizzato fin da quando aveva preso quel pallone e calciato quel rigore – che il suo rapporto con Roma e con la Roma è arrivato a un punto critico, molto difficile da superare. Ieri, anzi, sono stati mandati molto probabilmente i titoli di coda. Il centravanti italoargentino si è presentato a Trigoria e ha seguito il programma della squadra: un’ora abbondante di riunione con Andreazzoli e il resto del gruppo prima dell’allenamento lasciato con qualche minuto di anticipo.
Caos Osvaldo, alta tensione pure a Trigoria
RIMPROVERO – Durante l’incontro Andreazzoli ha ripreso duramente Osvaldo, di fronte al resto della squadra. All’attaccante è stato fatto notare che un comportamento come quello del Ferraris non può essere accettato, non può passare mai e poi mai, specialmente in un momento in cui più di tutto conta la squadra (…). Alla fine della seduta di lavoro, per Osvaldo è arrivato un altro confronto. I tifosi, infatti, nonostante le scuse di lunedì, non gli hanno perdonato la presa di posizione di Genova, nel momento del bisogno assoluto. E nei confronti del capitano, oltretutto.
BLOCCATO – Uscendo da Trigoria il maggiolino nero di Osvaldo (quello speciale, marchiato Fender, regalatogli dalla Volkswagen e dalla Roma) è stato fermato da una ventina di ragazzi, gli stessi che si erano radunati davanti ai cancelli del centro giallorosso fin dal mattino. La Roma, consapevole della situazione calda, aveva avvisato le forze dell’ordine: Trigoria, infatti, era presidiata da mezzi di sicurezza e uomini in divisa. Un tifoso, dopo qualche parola forte, si è piazzato davanti alla macchina di Osvaldo e ha scagliato un colpo sul cofano con la mano. A quel punto, con Osvaldo che non aveva alcuna intenzione di parlare con quei ragazzi ma non riusciva a trovare la via d’uscita, la situazione avrebbe potuto degenerare. Un’altro tifoso ha provato a colpire la macchina con un calcio, riuscendoci solo parzialmente. Nel frattempo la polizia era intervenuta bloccando il ragazzo colpevole del colpo al cofano. Osvaldo a quel punto è riuscito ad allontanarsi.
TERZA – Il centravanti, che potrebbe pagare il gesto di Marassi con un provvedimento interno come l’esclusione dalla gara di sabato contro la Juventus, è arrivato alla terza contestazione subita nel giro di poco più di due giorni: prima all’aeroporto di Genova il battibecco con il tifoso, poi due volte a Trigoria con la sua macchina trasformata in bersaglio mobile, prima col lancio di uova (domenica notte) e poi di colpi alla carrozzeria. Sarà difficilissimo, a questo punto, poter recuperare un rapporto che sembra ormai compromesso.