LEGGO (F. BALZANI) – L’autore austriaco Karl Kraus scriveva: «en venga il caos, perché l’ordine non ha funzionato». E qualcosa nell’ordine della Roma negli ultimi mesi si è guastato di brutto visto il caos (non benvoluto) che si sta scatenando fuori e dentro Trigoria. A pochi giorni dalla pubblicazione del bilancio di giugno – che segnerà circa 330 milioni di debito e 130 di perdite – è scattata di nuovo la contestazione dei tifosi che di fatto si è arrestata solo durante il lockdown. Ieri, infatti, sono apparsi striscioni all’indirizzo di Pallotta sia fuori la sede amministrativa dell’Eur sia all’esterno di Trigoria. Il primo recitava: «A Roma di papponi ne sono passati tanti Tu li batti tutti quanti». Il secondo è deprecabile perché di fatto augura la morte al presidente: «Pallotta, ti vogliamo baciare freddo». Un clima infuocato che si respira dall’addio di De Rossi e Totti ma che è tornato a incendiare l’ambiente dopo il no definitivo a Friedkin e la recente pubblicazione dei conti in rosso che mettono a serio rischio la permanenza di Zaniolo e Pellegrini e che spingono Pallotta spalle al muro. Ma qualcosa non funziona anche in seno alla dirigenza. Il ds Petrachi, in un’intervista a Sky che andrà in onda oggi, si è lasciato andare lanciando un allarme che fa riflettere. «Nei primi giorni ho visto grande voglia, cattiveria e concentrazione. Questa ultima settimana invece i giocatori li ho visti un po’ così, quindi devo fargli capire che ci stiamo avvicinando al campionato. All’inizio è stato molto bello stare insieme e ritrovarsi. Siamo una famiglia, ma dei figlioli ogni tanto uno ti scappa, uno esce». Petrachi in questi mesi ha perso molto potere all’interno del club visto il ritorno di Baldini e la conferma ai vertici di Fienga che in questi giorni sta trattando con la Juve alcuni scambi. Il messaggio di Petrachi è chiaro. Anche i giocatori sono preoccupati dalla situazione del club e qualcuno di loro potrebbe avere ripercussioni motivazionali alla ripresa. Se fosse vero, la corsa alla Champions (vitale per le casse) diventerebbe un’ardua salita.