LA GAZZETTA DELLO SPORT (F. ODDI) – Sabato 7 l’esordio in A col Milan, mercoledì 11 la prima a San Siro, martedì 17 il primo gol in azzurro, sotto gli occhi di Sacchi e Prandelli, ieri un’altra buona prova con l’Under 18, e stavolta con Sacchi c’era Ciro Ferrara, ct dell’Under 21: giorni di fuoco per Gianluca Caprari, che un’ora dopo la fine del test con l’Albania era già sull’Eurostar per Roma. Per i 5 coetanei che erano con lui (Pigliacelli, Sabelli, Orchi, Ciciretti e Piscitella) oggi è il giorno in cui la Primavera conoscerà l’avversario dei quarti, per lui quello del primo allenamento della settimana con Montella. «Ho fatto due partite con la Nazionale, devo dimostrargli che non sono stanco: sono contento di tutto ciò, ma sarebbe bello chiudere l’anno facendo qualche minuto anche domenica, con la Sampdoria». NEL PROGETTO. A vederlo, ad Agliana (2-1 all’Albania, suo il pallone del raddoppio, calcio d’angolo telecomandato per la testa del doriano Beretta), c’era Angelo Peruzzi, vice di Ferrara, che il prossimo anno potrebbe essere un dirigente di una Roma che punterà sui giovani di talento. «Non vedo perché l’anno prossimo dovrei andare in prestito. Se la società mi dirà di andare vedremo, ma l’obiettivo è rimanere e incrementare le presenze di quest’anno. Montella segue molto i giovani, ci fa allenare con lui, Ranieri avrà avuto i suoi motivi se non ci chiamava. Menez è un modello, come Totti, anche se non abbiamo le stesse caratteristiche. Però quando ci stavamo scaldando tutti e due, col Milan, un po’ ci speravo, in fondo era da inizio ripresa che mi aveva fatto alzare. Non ricordo cosa ho pensato, in quel momento entri e non capisci più nulla, pensi solo a far bene» .