La Roma cresce, si scioglie un po’ e guarda al futuro con le solite due certezze del momento: manca un’altra punta di peso, che arriverà (magari non quella che vuole Mou), e Dybala è più che mai l’uomo dei sogni. E non certo per le due reti segnate ieri sera all’Estrela.
Paulo è la Joya, è la magia, anche nel calcio d’estate, spesso pieno di equivoci e di illusioni o, per dirla alla Mou, di frustrazioni. L’unica incognita sono le condizioni fisiche, ecco perché il reparto ha bisogno di essere rinforzato. La Roma stavolta l’amichevole la vince, con una certa facilità: 4-0. Due reti per tempo.
Mou si auto squalifica di nuovo e la gara la telecomanda dalla tribuna: la squadra deve abituarsi alle sue sei giornate di squalifica e il preparatore Rapetti a dirigere in sua assenza le operazioni dalla panchina, meglio cominciare adesso. A differenza dell’ultima amichevole con il Braga, José non “squalifica” Pellegrini e Dybala (che salteranno la prima di campionato) ma li schiera insieme.
Altro esperimento, oltre al doppio modulo nei novanta minuti, 3-5-2 e 3-4-2-1: Aouar con il capitano, due calciatori simili che dovranno imparare a convivere: l’algerino più di movimento, il capitano più adatto al pensiero. L’Estrela è una squadra che gioca un calcio propositivo e pressa molto alto: le occasioni che la Roma crea hanno la stessa matrice, ovvero l’imbucata centrale dopo tanto palleggio dietro, nuovo marchio di fabbrica mourinhano.
Prima Dybala sfiora il vantaggio (palo) e poi Elsha, partito in fuorigioco. Una buona notizia: si rivede qualche cross degno dalla destra. Kristensen, l’autore, ma al centro dell’area il centravanti attuale, la Joya, è alto 177 centimetri. A sinistra invece Zalewski si distingue per un mezzo coast to coast con gol sfiorato. La Roma sembra in buone condizioni ma qualche pericolo arriva dalla parte di Ndicka, che ancora deve prendere confidenza con ruolo e movimenti.
Come scrive il Messaggero, Ibañez sostituisce Mancini, uomo mascherato per una fratturina nasale, entrerà nella ripresa. La Roma palleggia molto da dietro cerca spesso la palla lunga, ma là davanti non c’è fisicità. Belotti sbaglia un pallone a inizio ripresa, che fa arrabbiare il tecnico ma poi la giocata giusta la fa più tardi, difendendo palla e servendo Llorente per il tris. Questo deve fare, secondo Mou.
La partita si apre nel primo tempo, con Dybala abile a regalare magie e a mettere la firma sul vantaggio della Roma, approfittando di un retropassaggio sbagliato di Miguel: tocco sotto e via. Il raddoppio arriva con una giocata più manovrata e ad alta velocità. Scambio nello stretto tra tre che il pallone lo sanno accarezzare, come Pellegrini, Aouar e Dybala, che finalizza per il raddoppio. Il tris lo firma Llorente dopo una giocata e assist alla Morata di Belotti, che entra anche nella rete di Bove. Il Gallo pian piano impara. Chissà se allo Special basterà.