IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) – Un’arma in più. Due mesi dopo. Quando Cengiz Under giocava al calcio c’era ancora Eusebio Di Francesco; la qualificazione contro il Porto era tutta da decidere; il quarto posto non era poi così lontano. La Roma era tornata dalle vacanze di Natale e aveva chiuso l’anno 2018 con la vittoria con il Sassuolo e quella in trasferta con il Parma. Tutto sembrava opaco, ma non scuro scuro. Ranieri era ancora (per poco) l’allenatore del Fulham e Monchi era il ds dei giallorossi. Quando giocava Under si guardava al futuro con un po’ di ottimismo in più. Poi, da quel 19 gennaio, sfida casalinga contro il Torino, tutto è cambiato, la ruota è tornata a girare dalla parte opposta. E la maledizione della fascia destra non si placava.
LO STRAPPO – La vittoria contro i granata aveva illuso, da lì la figuraccia di Bergamo, il pari con il Milan, la decente vittoria a Verona con il Chievo e i tristi tre punti ottenuti con Frosinone e Bologna. Per non parlare del precipizio: Lazio e Porto. Quando giocava Under faceva freddo, ora siamo a Primavera, ci siamo tolti i maglioni e i cappelli. Under è tornato, due mesi dopo. Ma che fine aveva fatto? Il solito infortunio muscolare, uno dei tanti, ma per lui qualcosa di diverso dagli altri: rottura della fibra muscolare dopo quei sei minuti contro il Torino, appunto, il 19 gennaio scorso, a seguire altre noie. Lo scatto, la fitta, il dolore e addio. La fascia destra della Roma è entrata nella maledizione dalla scorsa estate, con il no di Malcom. Gli equivoci tanti, uno dopo l’altro: Schick non è andato bene, Perotti non ci ha potuto giocare perché è sempre stato male, El Shaarawy è comparso in quella zona per pochissime volte. Ci sono finiti Kluivert, Florenzi, Zaniolo, eppure niente di che. Solo Under aveva il vestito giusto per giocare lì. Ma il ragazzo col sinistro esplosivo ammirato la passata stagione da febbraio a maggio, in questa non lo abbiamo quasi mai visto: 18 partite di campionato, 6 in Champions, una in Coppa Italia.
I GOL – Reti segnate: 3 in A, con Frosinone, Inter e Parma, 3 in Champions 2 al Viktoria Plzen e una al Cska. Non tanto, ma nemmeno pochissimo. Magari con lui a disposizione la Roma avrebbe fatto meglio. Under è il solito giocatore perennemente sul mercato, perché il suo talento lo hanno notato tutti. Ora rientra, contro il Napoli verrà convocato, chissà se giocherà e quanto giocherà. Sta a lui dimostrare, per il bene suo e della Roma. L’arrivo di Kluivert gli ha creato dei fastidi, perché l’olandese, pronti e via, già guadagnava più di lui. E questo effettivamente può creare malumori, non tali da giustificare un rendimento non soddisfacente e soprattutto questo infinito infortunio muscolare. C’è tempo per rimettersi in riga, la Primavera porta freschezza e, dicono, buon umore. E pare che porti via le maledizioni. Pare.