Cessione As Roma: Pallotta, il mago della finanza

Cessione As Roma: Pallotta, il mago della finanza

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IL ROMANISTA – James J. Pallotta lo scorso anno ha chiuso la Raptor Global e sta per aprire un nuovo fondo.Dopo la chiusura del suo fondo a causa di forti perdite, Mr. Pallotta, il manager che è uno dei proprietari dei Boston Celtics, sta per fare ciò che la gente del ramo degli Hedge Fund (secondo la definizione sono fondi speculativi ad alto livello di rischio solitamente ricompensati attraverso la possibilità di ritorni molto elevati, ndr) fa nei periodi difficili: aprirne uno nuovo. In questo periodo ci sono state diverse opportunità nel campo degli Hedge Fund. Mr Pallotta, 52 anni, è uno dei manager più conosciuti che stanno provando a ripartire dopo il tumulto della crisi finanziaria. Chiudendo un fondo ed aprendone un altro, i manager possono in un colpo solo cancellare il passato e cominciare a raccogliere nuovi investitori. Chi oggi vorrebbe affidare i suoi soldi a un fondo di investimento? Un sacco di gente. Prima del collasso finanziario, Mr pallotta aveva ottenuto dei risultati splendidi. Il suo nuovo fondo, che si chiama “Raptor Evolution” (il vecchio si chiamava “Raptor Global”), secondo gli analisti non dovrebbe avere problemi a trovare investitori. «Se sarà facile per lui raccogliere soldi? Sì – ha detto Tim Berry, capo degli “Hedge fund investments” per la “Private Advisor” a Richmond, Virginia . – Lui ha una lunga lista di successi». Altri che sperano di rilanciarsi sono Gabe Nechamkin, che in precedenza era stato “trader” per George Soros, e John W. Meriwether la cui “Long-Term Capital Management”, fallì nel 1998. Mr Nechamkin è al suo secondo fondo, per Mr Meriwether è il terzo. Ma non tutti avranno una seconda o una terza chance. Gli Hedge Fund, i cui grandi ritorni economici hanno tracciato un’era dei ricchi di Wall Street, sono nel bel mezzo di un doloroso ridimensionamento. Negli ultimi due anni e mezzo, gli investitori hanno ritirato circa 320 miliardi di dollari da questo tipo di investimenti privati, lasciando a questa industria 1,5 “trilioni” di dollari, stando ai dati forniti da Barclay Hedge. Ad essere più duramente colpiti sono stati i piccoli fondi. Il loro numero aveva raggiunto il picco nel 2007 con circa 12mila unità, ma è sceso a circa 8.400, stando ad una ricerca effettuata da Heidrick & Struggles. L’industria nel suo complesso ha avuto difficoltà nel 2008 e nel 2009 e quest’anno non sembra molto migliore. Per la fine di giugno gli Hedge Fund avranno perso l’1,4 per cento, stando alla Lipper, una unità della Thomson Reuters. Gli investitori si stanno chiedendo sempre più frequentemente se farebbero meglio a mettere i loro soldi nei low-cost index fund”. Circa la metà degli Hedge Fund, inclusi nell’indice di ricerca, stanno viaggiando al di sotto dei livelli di cui avrebbero bisogno per guadagnare le loro ricche commissioni per gli ultimi tre anni. «E ’un campo molto affollato con commissioni molto elevate», ha detto Todd Buchholz, amministratore delegato della Tiger Management, la società di Hedge Fund gestita da Julian H. Robertson Jr. «Non credo che questa sia la morte o l’ultimo rantolo degli Hedge Fund, ma è certamente in corso uno scossone» ha detto Buchholz, che ora sovrintende un Hedge Fund immobiliare chiamato “Two Oceans”. Alcuni manager stanno chiudendo quei fondi che non sono performanti e che sono in perdita, e stanno cercando di convincere i loro vecchi investitori, più alcuni nuovi, a imettere nuovi capitali. Questi fondi vanno incontro a due sfide. Molti devono recuperare le perdite passate pri ma di guadagnare le commissioni dei loro nuovi investitori. Molti devono anche dimostrare ai loro investitori di aver imparato la lezione e che le strategie di investimento faranno in modo di affrontare i problemi del passato. La Tontine Capital Patners, azienda di Jeffrey Gendell, ha avuto guadagni del 38 per cento dal 1997 al 2007. La Tontine Capital ha gestito 7 miliardi di dollari prima di chiudere due fondi che nel 2008 avevano perso più dei due terzi del loro valore.Alcuni mesi più tardi nel 2009, Mr. Gendell ha aperto un nuovo fondo. Che, ha detto Mr. Gendell in una lettera agli investitori, investirà solo in “easy-to-trade securities” e non utilizzerà soldi prestati per migliorare i guadagni. Mr Gendell giurò che non avrebbe raccolto commissioni fino a quando gli investitori non avessero recuperato le perdite precedenti. Per questi manager resta però una domanda: gli investitori saranno disposti a perdonare e dimenticare? I manager degli Hedge Fund e i loro dipendenti sono riluttanti a discutere dei loro tentativi di tornare in corsa. Una persona che ha lavorato in un fondo che ha chiuso e che sta cercando di raccogliere soldi per un nuovo fondo, dice che molti in questa industria preferiscono enfatizzare i loro successi passati piuttosto che le loro recenti sconfitte. «Si crea una strana dinamica – ha detto questa persona, che ha chiesto di non essere citata per non compromettere il nuovo fondo -. Vuoi far parte dei buoni, non dei cattivi».Per Mr Pallotta, il cui Fondo Raptor al suo massimo deteneva più di 12 miliardi di dollari in assets, ci sono stati molti anni buoni. Mr. Pallotta – che recentamente si è costruito una casa da 2mila metri quadri in una delle zone migliori di Boston – faceva registare guadagni annuali del 19,2 per cento nei 15 anni nei quali ha lavorato per Paul Tudor Jones e nei 5 precedenti alla Essex Investment Management. Con il suo nuovo fondo, Pallotta è pronto a tornare al numero 1, ricreando le condizioni che aveva all’inizio della sua carriera, ha detto una persona che conosce bene il fondo ma che non vuole essere citato perché alla continua ricerca di capitali. Utilizzando un piccolo team e concentrandosi su un numero limitato di titoli, Pallotta non sta cercando per ora di creare un “megafondo” – ha detto questa persona. Pallotta ha coinvolto alcuni vecchi investitori e altri nuovi.Ma non guadagnerà nuove commissioni sul suo nuovo fondo fino a che gli investitori non avranno recuperato le loro perdite. Mr Berry ha scritto: «Se ha voglia di investire e non gli importa di lavorare per un po’ con capitali più piccoli, e se vuole dimostrare agli investitori il suo valore, allora farà bene».

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