Le società italiane hanno i bilanci in profondo rosso, chiedono aiuto al governo per superare la crisi e alcune hanno anche firmato settlement agreement con l’Uefa impegnandosi a rientrare nei nuovi parametri fissati da Nyon, ma la “moda” di corrispondere cifre importanti ai procuratori per le loro intermediazioni resta.
E’ stata la Figc, come ogni anno, a pubblicare nel suo report i numeri del 2022, quelli relativi alle spese dei club per i rapporti di lavoro con gli agenti. La Juventus è la società che ha speso di più, con oltre 51 milioni bonificati agli intermediari; il Torino è quella più virtuosa.
Nel 2022 i procuratori si sono messi in tasca oltre 205 milioni di euro. Tutti soldi certificati dal TMS, il sistema per il trasferimento internazionale: nel 2019, l’ultimo anno pre pandemia, erano stati 187 milioni, poi il crollo nel 2020 a 138 e la progressiva risalita a 173 milioni nel 2021 prima del record del 2022. È cambiato il modo di operare sul mercato. Invece di pagare i cartellini si preferisce versare le commissioni agli agenti per avere giocatori a parametro zero.
Un quarto dei 205 milioni finiti nelle tasche degli intermediari sono arrivati ai conti bancari della Juventus. Al secondo posto c’è la Roma, staccata di quasi 30 milioni: i Friedkin hanno speso 21,1 milioni per gli svincolati Dybala e Matic e le altre operazioni, non tutte relative al 2022-23; al terzo l’Inter, che supera i 20 milioni. Juve, Roma e Inter sommate insieme hanno destinato ai procuratori 93 milioni di euro ovvero il 45% dell’intera spesa della Serie A.