IL MESSAGGERO – P. LIGUORI – Totti e Montella, ottimi motivi per passare il sabato sera allo Stadio Olimpico.
Come ai vecchi tempi, ma per ruoli diversi. Il capitano giallorosso compie 500 partite in serie A, non un anniversario, ma un regalo che lui ha fatto a tutti noi e che abbiamo riscosso in anticipo per tanti anni. Quasi tutte le sue partite, infatti, sono state al di sopra della media normale. Molte sono state memorabili e ci hanno fatto tornare bambini per la gioia. Possiamo dimenticarlo? Possiamo far finta di niente e sostenere che il tempo passa per tutti? Potremmo, se non fossimo tifosi della Roma.
E infatti abbiamo sentito fare simili ragionamenti da persone che passano per essere anche intelligenti. Ma, all’istante abbiamo capito quanto erano distanti da noi. Francesco Totti è il nostro fratello più divertente e talentuoso, in molti sono diventati romanisti per merito suo, i più anziani come me hanno visto nel capitano la conferma che, tra tanti possibili errori nella vita, non c’è mai stato quello di sbagliare tifo. Vincenzo Montella è’ un’altra storia.
Ha intrecciato meno la sua storia con la nostra, ma in modo significativo. Da giocatore, era un protagonista e ci ha dato grandi soddisfazioni. Poi, in modo inaspettato ha trasformato gli ultimi anni di contratto in un impegno da allenatore dei giovani giallorossi. Ed ha fatto benissimo, umilmente e in silenzio. L’anno scorso ha avuto la sua occasione, con la prima squadra in crisi. Si è messo al timone, con una serietà e una competenza imprevedibili. Ha fatto benissimo e non è stato riconfermato, per lasciare il posto a Luis Enrique. Non aggiungo parole, perché il confronto è impietoso.
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