Alla vigilia della sfida della Roma contro il parma, il tecnico giallorosso Rodi Garcia incontra i giornalisti nella sala stampa di Trigoria. Queste le sue dichiarazioni:
E’ un modo di motivare la squadra quello di pensare alla Juve e non al Napoli oppure crede sul serio allo scudetto?
“Voi siete intelligenti, era una dichiarazione di facciata. Io sono uno ottimista, uno positivo, uno ambizioso e dobbiamo essere tutti così soprattutto all’interno dello spogliatoio e del club, dobbiamo guadare avanti, dobbiamo guardare in alto, è il modo migliore per ottenere qualcosa di più alto”.
A distanza di due mesi cosa cambia dal match del 2 febbraio?
“Non lo so, niente, arriviamo noi e loro con le stesse partite, sul piano fisico, giocate, non cambia nulla, giocheremo per vincere come a Febbraio, quello che cambia è che solo noi giochiamo, il Napoli e la Juve non giocano, vuol dire che se siamo in grado di prendere i tre punti saranno tre punti pesanti, allungheremo lo scarto sul Napoli, che è terzo, e ci avvicineremo alla Juve, che sarebbe a 8 punti. Solo questo, cambia forse sulla dinamica delle squadre, loro hanno fatto 16 risultati positivi e ora vengono da 3 risultati più negativi, forse solo questo cambia”.
Negli ultimi 20 anni solo il Milan di Capello aveva subito meno reti, quale è il valore della difesa?
“Ognuno ci mette impegno, siamo una squadra che non subisce troppi tiri, abbiamo un portiere fortissimo, con giocatori di alto livello, ma non basta questa cosa, la cosa che mi piace è che quando perdiamo la palla andiamo subito in pressing, vuol dire che gli attaccanti hanno capito che per attaccare bisogna avere la palla”.
La sconfitta della Juve potrebbe essere un segnale di cedimento?
“Vedremo, non bisogna sola che la Juve perda, può anche pareggiare per perdere punti. Finchè la matematica non ci condanna dobbiamo crederci, anche in altri camoionati ci sono state rimonte che sembravano impossibili”.
Nelle ultime partite i vostri gol possono essere visti come errori avversari o la vostra bravura nel pressing?
“Un attaccante deve essere sempre attento a un errore avversario, come a col Chievo”
Senza Strootman e Nainggolan, col Parma pensa di poter fare pressing alto?
“Dipende dalla mia strategia e da come va la gara. Faccio sempre così: i giocatori sanno che quando chiedo cosa possono applicare subito una strategia differente. Sono tranquillo che abbiamo giocatori con il pressing nel sangue, ma è anche un atteggiamento mentale, non bisogna per forza essere un giocatore forte fisicamente”.
La Roma farà la Champions, questa squadra cos’ com’è può affrontarla disgnitisamente?
“Per tutti i club del mondo la rosa cambierà, è una bella domanda per parlare di mercato ma io non ne parlo, quello che voglio è raggiungere un bel traguardo con questa rosa, visto che è uno spogliatoio tutto unito”.
Vincendo domani che percentuale si tiene per il sogno scudetto?
“Su questo gioco non sono bravo. Bisogna vincere domani, non è già vinta, perchè loro giocano per l’Europa, non importa chi è davanti a noi, perchè abbiamo fame e siamo carichi su questa gara, speriamo di vedere tanti tifosi nostri che si aspettano che andiamo avanti. Giocare alle 18,30 perchè c’è la Champions dopo, forse sarà difficile vederne tanti”.
Taddei è in scadenza, meriterebbe il rinnovo?
“Non è il momento di parlare di casi individuali. Sono contento di lui dall’inizio della stagione. Ho fatto di tutto per convincerlo a rimnere ed era la sua volontà. Lui fa il suo ruolo alla grande, è un uomo che tutti apprezzano nello spogliatoio e anche l’allenatore”.
Marchionni, da lui passano tutte le azioni del Parma. Come pensa di arginarlo?
“Non è proprio il fatto di giocatore contro di lui, ma è il fatto di giocare contro una squadra che ha il regista che può condizionare le mie scelte. Può sicuramente cambiare la geometria del nostro centrocampo”.
Che garanzie tattiche le dà Romagnoli? Quello di domani è un match point per il secondo posto?
“Match point no ma sarebbe un vantaggio importantissimo. Come terzini sinistri abbiamo 3-4 giocatori tutti differenti. Alessio è più difensivo di Dodò, ma può succedere che uno entra e sia bravo. Dodò però può apportare molto sul piano difensivo. Torosidis può giocare in tanti ruoli e per sfortuna non abbiamo più Balzaretti, ma lo aspetteremo. Scelgo a seconda dell’avversario… Una bella risposta da 0-0 insomma”.
Le chiedo di fare un piccolo bilancio della sua stagione: cosa ha portato di nuovo in Italia lei?
“Il bilancio si fa dopo 38 partite. Il fatto di essere una Roma da record è merito di tutti. Voglio vederla da record però dopo la fine della stagione. Abbiamo tanta fame che vogliamo mostrarla a ogni partita”.
L’obiettivo quale sarebbe vincendo anche domani? E’ una finale la partita di domani?
“Saremmo vicini più alla Champions. La matematica dice che vincendo domani saremmo quasi in Champinos. Ed è meglio qualificarsi direttamente che attraverso i preliminari”.
Lei ha assistito al botta e risposta Benitez-Conte sui fatturati, come si inserisce la sua Roma riguardo a questi temi?
“Sembra più facile fare una grande rosa con tanti soldi, ma sugli argomenti economici meglio domandare a Pallotta o Baldissoni. Abbiamo questo anno fatto in modo di mettere un po’ di soldi in cassa e costruito una rosa che sta dimostrando di poter fare grandi cose”.
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