Confermato Allegri, nostalgia Prandelli

Confermato Allegri, nostalgia Prandelli

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IL ROMANISTA – Berlusconi conferma Allegri, Prandelli dice di avere nostalgia per la quotidianità di un club, il Valencia,

tramite il proprio portavoce, fa sapere che su Villas Boas c’è già un’altra squadra. E Capello conferma di voler allenare in Premier. Mentre Luis Enrique a Trigoria (non) parlava del suo futuro si veniva a sapere qualcosa di più sugli altri allenatori accostati alla Roma. Di Allegri ha parlato giovedì sera il presidente del Milan Berlusconi: «L’ho confermato», ha detto, senza però specificare se il tecnico voglia o meno restare alla guida dei rossoneri. Se dovesse vincere lo scudetto sarebbe più facile, se invece il titolo andasse a Torino le strade del tecnico toscano e del Milan potrebbero anche separarsi. Sempre l’altra sera ha parlato anche Cesare Prandelli.

Al ct azzurro è stato chiesto se avesse o meno nostalgia del «lavoro quotidiano» vissuto quando allenava una squadra di club. «Sì – ha risposto Prandelli – mi manca un po’ quella quotidianità, però appena dico sì, aggiungo anche che la qualità della mia vita quotidiana è migliorata tantissimo». Prandelli piace e tanto a Trigoria. Si sa. E non da oggi. Così come non da oggi a Baldini piace Villas Boas, ritenuto però non adatto a prendere in questo momento il posto eventualmente lasciato libero da Luis Enrique.

Per il tecnico portoghese di era parlato di un interesse del Valencia ma il portavoce degli spagnoli a Rete Sportha detto: «So che la società ha contattato Villas Boas, e che la trattativa non è andata aventi perchè l’entourage del tecnico aveva quacos’altro tra le mani. Non posso dire se Villas Boas abbia già contatti con la Roma o con altre società, di sicuro però qualcuno ha preceduto il Valencia».

Infine, dall’Inghilterra, le parole di Capello, secondo qualcuno, vista la sua amicizia con Baldini, allettato dall’idea di tornare a Roma. Lui però al Times smentisce: «Allenare in Inghilterra sarebbe molto interessante per me perché conosco molto bene le squadre e i giocatori e tutto sarebbe meno difficile».

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