CORRIERE DELLO SPORT – A. GHIACCI – Caos Coppa Italia. Ancora. Con la Corte di Giustizia Federale che domani farà sapere alla Roma di non essere competente per fornire il parere interpretativo richiesto avverso la norma che ha deciso che il quarto di mercoledì 16 gennaio sarà Fiorentina-Roma e non viceversa. Una storia che ha preso corpo qualche giorno prima di Natale, quando è stato comunicato il programma dei quarti di finale: Lazio-Catania martedì 8 gennaio (vale a dire ieri) e Fiorentina-Roma mercoledì 16. Ma la Roma non avrebbe dovuto giocare a Firenze per la «concomitanza» della partita con la Lazio? Il fattore casa in coppa è dato dal piazzamento dell’ultimo campionato: chi è arrivato più in alto gioca davanti a propri tifosi. Il regolamento della Tim Cup, alla sezione “quarti di finale”, recita testualmente quanto si può leggere sulla nostra prima pagina di oggi.
Coppa Italia, la Roma vuole una risposta
INTERPRETAZIONE – Ora è questione di interpretazione. Quella che la Roma sta tentando di capire: «concomitanza» si riferisce alla partita o al turno della competizione, vale a dire i quarti di finale in generale? E comunque non c’è chiarezza e il club giallorosso sta tentando di capire proprio il perché della presenza della parola concomitanza. Il precedente che lascia riflettere più di ogni altro, poi, è relativo all’ultimo turno, quando negli ottavi Milan e Inter hanno giocato entrambe a San Siro a distanza di cinque giorni (Milan-Reggina giovedì 13 dicembre e Inter-Verona martedì 18 dicembre).
RIFLESSIONE – La Roma sta vivendo la questione con l’amarezza di chi non capisce, non per incapacità ma perché pressoché impossibile. «Noi speravamo passasse la Fiorentina perché eravamo convinti di giocare all’Olimpico» ha detto con sincerità il capitano Francesco Totti da Orlando, durante la preparazione svolta in Florida. Se non c’è ostacolo in relazione all’impegno casalingo della Lazio (arrivata più in alto della Roma lo scorso anno) si dovrebbe giocare all’Olimpico la partita con la Fiorentina (classificata peggio dei giallorossi nell’ultimo campionato). Per questo la Roma aveva presentato l’istanza e la richiesta di un parere interpretativo. La Roma, pur confermando di attenersi totalmente ai regolamenti (sottoscritti, peraltro), non è contenta. E domani riceverà una risposta ancora più difficile da mandare giù: la Corte di Giustizia Federale si dichiarerà incompetente, rinviando la questione alla Lega per la quale il caso non sussiste. (…)