GAZZETTA DELLO SPORT – F. ODDI – «La Roma? Tecnicamente non è meno forte della Juventus. O comunque la differenza è lieve: solo che a noi spesso manca la grinta, la cattiveria, la voglia di vincere». In una parola il cuore, quello che per Giacomo Losi era diventato un soprannome appiccicato addosso, Core de Roma. «Il momento della squadra è molto complicato, non si capisce come mai si finisce per fare sempre gli stessi errori. Sembra la stessa Roma dello scorso anno: gioca delle mezz’ore eccezionali, ma non riesce a chiudere le partite».
Eppure ne sono cambiate di cose rispetto allo scorso anno.
«Anche l’anno scorso, sembrava che fosse tutta colpa dell’allenatore. Ma evidentemente c’è qualcosa che non funziona a livello di gruppo, di società, di comportamenti. La classifica parla chiaro. Capitava anche ai miei tempi: giocavamo 4-5 partite importanti, poi arrivavamo quinti o sesti. Io giocavo con giocatori straordinari, Angelillo, Lojacono, Manfredini. Tutti coccolati da dirigenti, tifosi, giornalisti… capitava di battere Juventus o Inter, il Milan, la Lazio, e finiva il campionato. Un grande risultato, ti rilassavi, e poi andavi a perdere col Mantova o col Lecco. Ma oltre a questo ci sono cose che non capisco».
Quali?
«I giocatori di un certo calibro devono giocare. Come mai De Rossi in Nazionale gioca a centrocampo, a destra o a sinistra, e nella Roma non va bene? Ma De Rossi è davvero secondo a qualcuno che ha giocato domenica? Se ci sono altri progetti lo dicano».
Potrebbe essere una manovra per venderlo?
«Non lo so, ma il sospetto può venire. Comunque ce ne sono di cose che non vanno. Totti rimane una certezza, non si tira mai indietro, se non c’è lui sono guai. Lamela si vede che ha un talento enorme, ma a volte fa dei numeretti che restano impressi agli spettatori, e poi sparisce dal campo. Destro è bravo, ma si vede che sul piano psicologico non sta bene. Roma non è Siena».
Ma Zeman rischia il posto?
«Non credo che mandando via Zeman si risolva qualcosa, anzi, si rischierebbe di peggiorare le cose. Sarebbe assurdo: pochi mesi fa lo volevano tutti, e lui il suo lavoro lo sa fare bene. La Coppa Italia può essere l’occasione per ripartire, e lasciarsi alle spalle questo momento. Contro un’ottima Fiorentina, che gioca molto bene e un tecnico bravo come Montella, la Roma dovrà metterci testa e cuore. Certe volte sembra che nella squadra ce li metta solo Florenzi, che non si ferma un attimo. Tanti dovrebbero prendere esempio da lui».