Il Sassuolo non ci sta e reagisce dopo l’ammenda da 30.000 euro con diffida inflitta al club dal Giudice Sportivo per i presunti cori razzisti piovuti dagli spalti verso il difensore del Milan, Kevin Constant, nel corso del Trofeo Tim sul campo di Reggio Emilia. Cori però non ravvisati dalla Digos reggiana. “Abbiamo preannunciato il ricorso – racconta il presidente del Sassuolo, Carlo Rossi – abbiamo chiesto gli atti e quando li riceveremo, probabilmente stenderemo ricorso. E’ nostra intenzione farlo”. Questo, spiega il presidente neroverde, perché “riteniamo l’ammenda con diffida una cosa ingiusta. Il Giudice sportivo si è basato su quello che ha scritto l’arbitro sul referto – aggiunge – però, visto che la Digos, e non solo quella di Reggio Emilia ma anche quelle di Torino e Milano, è stata chiara e ha escluso nella nota cori razzisti”, la pena inflitta dal Giudice Sportivo “ci sembra ingiusta”. “Noi – puntualizza ancora Rossi – ci sentiamo a posto con la coscienza: la squadra si è sempre comportata correttamente, in campo e fuori, anche i tifosi sono sempre stati corretti. Non c’è una tradizione di violenza e la società ha sempre condannato ogni forma di razzismo. Il nostro caposaldo è la correttezza – ribadisce il presidente del Sassuolo – per questo ci sentiamo colpiti due volte”. Quanto ai primi mesi da squadra di Serie A, racconta ancora Rossi, “per noi è tutta una scoperta. Siamo curiosi. Io sono sempre ottimista di natura – osserva – la squadra, l’allenatore Di Francesco, stanno lavorando per fare bella figura. Alla fine saranno le partite” a fornire un riscontro preciso, chiosa il presidente sassolese: “siamo curiosi”. (ANSA)