CorSport – Totti: «Sarà importante imporre subito il nostro gioco»

CorSport – Totti: «Sarà importante imporre subito il nostro gioco»

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Di Totti, di più. Il capitano ha animato la conferenza stampa della vigilia della partita contro lo Shakhtar. Battute, un siparietto con Montella, un botta e risposta con un giornalista ucrai­no. Totti c’è e Montella parte da lui per tentare l’impresa. Totti parla di tutto, della Roma di oggi e quella che verrà, di Ra­nieri, della Lazio, della nuova proprietà. Con il sorriso sulle labbra ri­sponde alle domande lanciando messaggi profondi.

Cosa è cambiato con il cambio della guida tecnica?
«E’ cambiato il modu­lo, lo conosciamo abba­stanza bene, per quattro anni lo abbiamo adotta­to con Spalletti, cono­sciamo tutti i movimen­ti, cercheremo di met­terli il difficoltà con questo sistema».

In una settimana la Roma si gioca il futuro.
«Ci attendono due partite importan­tissime, ma qui ci giochiamo la stagione in Europa, ci teniamo moltissimo. Da domani penseremo al derby».

Nel passaggio da Spalletti a Ranieri la Roma ha perso la capacità di esprime­re calcio offensivo di qualità?
«In Europa sappiamo di dover affron­tare squadre internazionali di grande li­vello per arrivare fino in fondo non ser­ve essere offensivi, non conta il modulo, ma è la squadra, il gruppo che vince. Ognuno ha il suo modo di giocare. Carat­teristiche che non si perdono».

E’ tornato a giocare da prima punta. Il ruolo che preferisce.
«In questo ruolo mi trovo meglio, pe­rò ci sono momenti della stagione in cui un attaccante non segna e si trovano sempre motivazioni negative. Stavo be­ne anche prima, ma non facevo gol».

Qual è la squadra idea­le per battere lo Sha­khtar?
«Inizialmente farei gio­care Totti… no, sarà una partita difficile, affrontia­mo una squadra ben messa in campo, siamo noi che dobbiamo fare la partita per cercare di fa­re due gol. Ce la mettere­mo tutta, per me è dete­minante imporre il no­stro gioco».

Come vivete l’immi­nente cambio di società?
«Con serenità e tran­quillità. Noi dobbiamo pensare al cam­po e basta, il resto non ci deve interessa­re. Dietro di noi abbiamo gente compe­tente che ci sostiene e ci mette la faccia, siamo tutelati. Per il nostro futuro sarà importante la prestazione contro lo Sha­khtar, cercheremo di passare il turno, anche se sappiamo che sarà difficilissi­mo ».

Ranieri ha detto che lei nello spoglia­toio è solo.
«Meglio soli che male accompagnati. Ha espresso un suo parere, ma non mi sento in questa condizione, anche se a volte fa bene stare da soli, dipende dai momenti».

La Roma spesso passa in vantaggio di due gol e poi perde. Può capitare anche in Ucraina?
«Intanto andiamo in vantaggio di due gol, poi vediamo…».

La partita contro la Lazio vi preoccu­pa? (giornalista ucraino)
«Ci pensiamo da domani. Sei della La­zio? Ah no, sei della Roma. Bravo, hai capito tutto…».

Dopo le dimissioni di Ranieri i gioca­tori sono finiti sotto accusa.
«Purtroppo a Roma sappiamo tutti co­me vanno le cose. Si passa con niente dalle stalle alle stelle. Ci siamo abituati e cercheremo prima possibile di mette­re a tacere tutte le critiche. Anche gra­zie ai nosti tifosi in questi anni siamo riusciti ad ottenere risultati, loro ci han­no dato sempre una grossa mano. Le cri­tiche a volte sono esagerate. Prima del­la gara con il Brescia eravamo fortissi­mi, ora siamo indegni. Io dico che chi scende in campo cerca sempre di fare bella figura, per se stesso e per le gente. Faremo tornare a sorridere i nostri tifo­si ».

Interrompe una domanda a Montel­la…
«Non è vero che Totti ha portato Mon­tella, chiariamolo una volta per tutte. Perchè ho sentito tante chiacchiere, che ho cacciato via Ranieri e ho fatto venire Montella per giocare sempre. Sono solo falsità, Montella lo ha voluto la società».

Se dovesse scegliere una partita da ti­tolare tra quella con gli ucraini e il der­by?
«Tutte e due no? Se proprio devo sce­gliere dico il derby. Non ne ho giocato neanche uno quest’anno».

Come è stato l’approccio con Montel­la?
«Quando si è presentato sembrava che facesse l’allenatore da venti anni. Io ho sempre avuto ottimo rapporto con lui, sia in campo che fuori. Potrebbe ancora giocare vedendo come sta e vedendo al­tri attaccanti in giro. Ha fatto una scel­ta di vita rispettabilissima. Può diventa­re un grande allenatore, ha le idee chia­re, è determinato, sa quello che vuole. Con quello che ho detto me la sono gua­dagnata la maglia per domani? Io mi au­guro che resti perchè un allenatore com­petente a Trigoria bisognerebbe tener­selo stretto».

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