Così è nato l’affare Roma

Così è nato l’affare Roma

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CORRIERE DELLO SPORT – George Soros, James Pallotta, Tom DiBenedetto. C’è un denominato­re che accomuna i tre imprenditori americani. Cosa di cui dovranno farse­ne una ragione anche quelli che conti­nuano a sostenere come l’interesse del fondo di George Soris, datato tre anni fa, all’ac­quisto della Roma, sia stato l’invenzione di qual­cuno in vena di scherzi. Il rischio è che, sempre gli stessi protagonisti della disinformazione partori­ta a tavolino, sfruttino an­cora la menzogna a uso e consumo di qualcuno.

CRONISTORIA – As Roma commercial operations, the revenue potential,è questo il titolo dello studio, centinaia di pagine, preparato per gli acquirenti della Roma. Cioè:Operazione com­merciale As Roma, le potenzialità di un ritorno finanziario.E’ lo studio che unisce Soros, Pallotta, DiBenedetto. Perché è lo stesso che, a suo tempo, utilizzarono gli uomini di George So­ros. Poi metabolizzato da James Pal­lotta quando provò a prendere la so­cietà giallorossa, utilizzato ancora adesso da DiBenedetto che, non a caso, tra i suoi soci ha anche lo stesso Pallotta. E’ uno studio molto approfondi­to sulle potenzialità di marchio, marketing e merchandising della Ro­ma. Era stato preparato ai tempi del fondo di So­ros, ora con le necessarie integrazioni, è stato uti­lizzato pure da DiBenedetto e soci. E su questo si basa una consistente par­te del progetto Colosseo. E’ stato pre­parato da una società che si chiama “Madison Avenue Sports and entertai­ment” con sede al civico 275 di Madi­son Avenue, trentacinquesimo piano, New York. E qui c’è la curiosità, è lostesso indirizzo dello studio legale di Joe Tacopina ( avvocato penalista), il cui nome compare anche nell’organi­gramma della “ Madison Avenue Sports”. Prima di qualsiasi polpetta avvelenata, è bene dire che l’avvocato americano non è, in nessun maniera, coinvolto nell’acquisto della società giallorossa. Ha un ruolo di consulente della socie­tà newyorchese e la cosa finisce qui. La Roma sarà acquistata da DiBenedet­to, Pallotta, Ruane e D’Amore. Anche se non è da escludere che qualcu­no, nei prossimi giorni, cerchi di sfruttare il no­me di Tacopina per generare confusio­ne con la speranza che tutto salti.

TRATTATIVA – Con DiBenedetto tornato a Miami, ora gran parte del lavoro che resta da fare prima delle firme pro­grammate per il quindici aprile a Bo­ston, tocca agli avvocati delle parti. Ie­ri,nel pomeriggio, si è svolta unacon­ference calltra gli avvocati dello stu­dio Tonucci e i legali dello studio Bin­gham, gli stessi che sono stati presen­ti alle riunioni a via Pinciana, le riu­nioni fiume che dopo due giorni inten­sissimi hanno portato alla chiusura dell’accordo. All’esame dei legali, c’erano i nuovi contratti che sono stati già stilati e che dovranno essere con­trollati e accettati da tut­te le parti in causa prima di passare al brindisi fi­nale. Da quello che trape­la, che in realtà non è moltissimo, non pare che ci siano problemi sostan­ziali, il lavoro prosegue con celerità nella consapevolezza che, come ha precisato Unicredit, non saranno con­cessi ulteriori rinvii. Nei prossimi gior­ni dovranno arrivare le garanzie ban­carie e poi tutti a Boston per celebrare il passaggio di consegne alla presenza di tutti i soci americani.

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