Da camaleonti a gamberi. Garcia s’inguaia con il turnover

Da camaleonti a gamberi. Garcia s’inguaia con il turnover

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Che la partita contro il Sassuolo non fosse una passeggiata, si sapeva; che i neroverdi di Di Francesco fossero in forma e giocassero un calcio frizzante e divertente, si sapeva anche questo. Che ci saremmo dati la zappa sui piedi no, non si sapeva. La Roma esce incredibilmente ridimensionata da questo turno di campionato, e sbriciola via tutta l’energia positiva raccolta meno di  4 giorni fa. Il principale artefice di questo passo falso diventa Rudi Garcia, troppo ingenuo, o forse troppo ottimista, da credere di avere a disposizione 18-19 possibili titolari e ruotarli senza subire contraccolpi. Il tecnico francese deve avere la lucidità di capire che almeno 4 di essi non possono essere equiparati agli altri, o per motivi di età o per evidenti limiti tecnici. È sui restanti che deve costruire l’identità della squadra. Invece Garcia parte con 6 uomini differenti rispetto a quelli che avevano affrontato il Barcellona, e nel primo tempo ci capiscono tutti ben poco. La manovra è compassata (fatta eccezione qualche fiammata di Salah), la difesa distratta, il centrocampo statico. Il Sassuolo e i suoi attaccanti godono e si infilano da tutte le parti.

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Sono passati 45’, ma all’Olimpico è già successo di tutto. Inizia la ripresa, e per la Roma non può cominciare meglio: 5’ infatti e Salah inventa il gol della domenica, con un fantastico mancino al volo dai 22 metri. Neanche il tempo di esultare che Garcia commette la seconda sciocchezza della partita, inserendo Iago al posto del generoso Iturbe, facendo imbufalire giustamente l’argentino. Il transalpino  conclude la sua giornataccia dimenticandosi di Dzeko, e facendolo entrare solo a un quarto d’ora dal termine. Tutto troppo poco per centrare la terza vittoria di fila, con la pressione che inevitabilmente aumenta in vista della trasferta di Genova contro la Samp.

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In tutto questo si aggiunge la pessima prova del direttore di gara Massa che, coadiuvato dal suo assistente, “regala” il gol numero 300 a Totti e fischia un fuorigioco dubbio a Sansone lanciato in rete, nega un rigore clamoroso per fallo su Rudiger, si dimentica di estrarre i cartellini gialli e inventa punizioni inesistenti: in pratica un horror movie.

La squadra purtroppo non riesce a garantire continuità e dopo un passo avanti ne fa due indietro. Questo ritmo può bastare per un terzo posto ma nulla di più, perché l’Inter vola a punteggio pieno e acquista fiducia, mentre la Juve si riprende ottenendo la seconda vittoria consecutiva in trasferta. Dovrà essere Garcia adesso, e non i giocatori, a fare due passi indietro, assumendosi le colpe dei suoi errori e ripartendo con la convinzione che giocatori come Dzeko, Florenzi e Digne sono imprescindibili. L’obiettivo è il campionato, la Champions deve essere un contorno e non il contrario. Da camaleonti a gamberi, è arrivato il momento di diventare tigri.

SALAH gol roma sassuolo 2 a 2

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