FOCUS CGR – In attesa di capire se effettivamente l’interesse di Dan Friedkin per la Roma sia sfumato, spunta un nuovo potenziale candidato alla successione di Pallotta. Si tratta dell’investitore americano Joe DaGrosa: 56 anni, nato a New York, ed ex proprietario del Bordeaux, di cui acquistò nel 2018 le quote di maggioranza per 81 milioni di dollari, salvo rivenderlo nei mesi scorsi.
DaGrosa vive a Miami, in Florida (sede di vacanze trimestrali di James Pallotta) ma è cresciuto a Manhattan dove ha trascorso tutta l’infanzia e dove si è laureato, nel 1986, presso l’Università di Syracuse con una laurea in Finanza, Contabilità e Statistica. Il finanziere americano è noto al mercato per una serie di fondi che hanno investito in realtà diversificate: ha prima collaborato presso la banca d’affari MapleWood Partners, e poi fondato il General American Capital Partners, attraverso il quale ha acquistato nei primi anni 2000, 248 franchising Burger King finiti in bancarotta. E’ un uomo dunque che fiuta l’affare, come quando ha deciso di investire insieme al socio Hugo Varela (ex calciatore e agente di mercato) nel Bordeaux. DaGrosa è Proprietario e CEO del GCAP Sports invest., un fondo che possiede anche Soccerex, il più grande organizzatore mondiale di conferenze sul calcio.
Circa un mese fa su Forbes, è apparsa un’intervista poi ripresa da alcuni media, in cui DaGrosa spiega il suo ambizioso piano di replicare il modello del Manchester City, che negli ultimi anni ha creato una costellazione di società in tutto il mondo, con academy per giovani, che fanno tutte capo alla società madre, dello sceicco Mansour. “Da un punto di vista macro, crediamo che il calcio a lungo termine sia un grande investimento. È un momento particolarmente opportuno, dato quello che è successo a causa del Coronavirus e dei suoi effetti sull’industria calcistica globale. Pensiamo che in molti casi alcuni club faranno fatica a sopravvivere e ci saranno possibilità di acquisire società forti in termini di prestazioni sul campo, ma che sono finanziariamente in difficoltà. Allo stesso modo – aggiunge –, c’è l’opportunità di acquisire alcuni giocatori di livello mondiale a un prezzo minore di quello che altrimenti costerebbero”. In sostanza, l’obiettico di DaGrosa e Varela è quello di “«ricreare i migliori aspetti del City Football Group”.
DaGrosa sembrava vicino all’acquisto del Newcastle, ma lo sceicco saudita lo ha scavalcato: “Vorremmo avere il nostro primo club entro settembre o ottobre, ma molto dipende dalle tempistiche della prossima finestra di mercato, è difficile fare questo tipo di operazioni a mercato aperto. Entro 12 mesi cominceremo a costruire la nostra holding”. Per raggiungere questo obiettivo, DaGrosa ha creato un fondo che si chiama Kapital Football Group che nelle idee dell’investitore dovrebbe inglobare dunque un club importante (l’idea iniziale in Premier) a cui poi legare 4-5 club minori ‘satelliti’ e diverse academy per giovani in Asia, America e Europa.
L’ultima curiosità riguarda Hugo Varela, che ha ricoperto in questi anni per DaGrosa, un ruolo simile a quello di Baldini per Pallotta: un consulente per l’aspetto sportivo e calcistico. Nei mesi scorsi, prima della dismissione del Bordeaux, in Francia diversi media hanno parlato del ‘ruolo oscuro’ di Varela, descritto come una sorta di ‘direttore sportivo ombra’, uomo di fiducia vicinissimo a DeGrosa, capace di orientare le decisioni sportive del club: “Hugo sarà il mio principale consigliere ma non avrà alcuna influenza sulla vita quotidiana del club, su cosa succede di giorno in giorno. Ci darà consigli più generali, ma niente di più”. In realtà dalle cronache si racconta che Varela, in qualità di agente di mercato, abbia lavorato su diverse operazioni in entrata e in uscita.