Una vittoria voluta, cercata fino all’ultimo respiro, nonostante le clamorose opportunità da gol sprecate per quasi tutto il match. 28 tiri, 4 legni, 4.36 gol attesi. Numeri in totale contrasto con il risultato sul tabellone dello Stadio Picco, che al 93′ diceva ancora 0-0.
Il calcio d’angolo di Pellegrini, l’ennesimo di serata, porta ad una mischia furibonda in area, con due traverse consecutive colpite da Zaniolo nello spazio di tre o quattro secondi. Da lì Fabbri viene richiamato al VAR, subito dopo l’incredibile balletto del pallone sulla linea di porta, in una selva impazzita di gambe.
Di Paolo ravvisa un calcio in faccia a Zaniolo in occasione del primo colpo di testa. Il 22 è infuriato, sanguina e l’arbitro lo ammonisce per protese, poi va al VAR tra le proteste furenti della panchina e del pubblico dello Spezia, inviperito già per l’inferiorità numerica (dovevano restare in 9 ad inizio ripresa).
Fabbri allora, dopo un controllo rapido al monitor, concede il penalty. E’ il 97′ sul cronometro e Tammy Abraham, dopo la benedizione di Pellegrini si presenta dal dischetto. Alla sua sinistra il settore ospiti in attonito silenzio. L’inglese spara col destro, incrociando la traiettoria del tiro. Segna, esulta, viene travolto dai compagni e dai tifosi che lo acclamano.
Finisce con una grande festa, la Roma è ancora sul treno europeo, non si sa per quale stazione, se quella più prestigiosa o no, ma intanto resta seduta sul vagone.