CONFERENZA STAMPA – Le parole di Daniele De Rossi alla vigilia di Milan-Roma:
Hai giocato tante volte qui da calciatore, da allenatore quali sono i pensieri?
“Era uno stadio che volevo rivisitare di nuovo, lo dissi nella prima conferenza, ero dispiaciuto che avessimo già giocato con Inter e Milan, poi il fato ci ha permesso di tornare a giocare qui, in uno stadio che a parte l’Olimpico e quello del Boca, mi hanno trasmesso le sensazioni più grandi. E’ uno stadio che trasuda gloria, la gente che viene a vedere qui Inter e Milan, ha visto grandissimi giocatori e grandi vittorie”
Svantaggio o vantaggio giocare prima qui e poi all’Olimpico?
“Si è sempre detto che è meglio giocare in casa la seconda, ma senza la regola del gol doppio il divario si è assottigliato. Alla fine conta relativamente, devi giocare qui e poi in casa nostra, bisogna saper preparare la prima sapendo che è una sfida di 180 minuti”
A che punto è Smalling?
“Sta bene si allena con noi, è entrato nel derby perchè pensavo avessimo bisogno dei suoi centimetri e della sua qualità difensiva. Il discorso di gestione era riferito al fatto che domani saremo senza Ndicka e Huijsen, rischiarlo dall’inizio poteva metterci in difficoltà in questa magari con soli due centrali. Le nostre valutazioni saranno fatte in funzione della gara di domani, si allena forte, più forte di prima, siamo soddisfatti del suo recupero, di come si sta allenando dal primo al secondo infortunio, ha spinto moltissimo e sono molto contento di lui”
C’è una parte del campo dove indubbiamente, quella sinistra, il Milan è molto temibile. Quante ore di notte hai passato a visionare i rossoneri?
“Siamo consapevoli della forza del Milan sappiamo che loro a sinistra hanno giocatori che fanno male a tutti. Il discorso non è legato a Dybala, ma arrivare con i tempi giusti di squadra per limitarli. Se uno ha la fortuna di allenare un giocatore come Paulo deve chiedergli sacrificio, corsa e duelli vinti, ma neanche snaturarlo troppo, facendolo correre dietro agli altri, perchè anche gli avversari avranno paura di lui. Nel derby ha fatto 9 duelli, ha lottato come i leader veri, è il loro dovere, non è mai abbastanza, ma quando vedi giocatori con queste qualità che si butta a terra, fa scivolate, corre dietro a tutti, avere quel tipo di trasporto in campo e in panchina nei minuti finali, possiamo stare tranquilli. Poi sta a me dirgli dove e quando andare a fare la guerra, magari non mettendolo a fare tutta la fascia con Hernandez”
Ricordiamo le lacrime tue dopo Siviglia, fu quasi una sorpresa. Quanto senti l’urgenza di dare qualcosa che resti in bacheca a questo popolo?
“Perdere una finale credo sia una delle cose più brutte, forse la più brutta che possa succedere nel calcio, ne ho perse tante ma ne ho vinte alcune, ci tenevo tanto a vincere quella finale. Abbiamo fatto un grandissimo percorso, siamo arrivati lì in maniera grandiosa, siamo stati vicinissimi alla vittoria, quel gruppo sarebbe rimasto nella storia della Roma. Purtroppo ho perso anche una finale di Champions e le sensazioni erano le stesse. Il calcio ti dà una rivincita sempre, speriamo che sia quest’anno”
La motivazione del tuo miglioramento nei numeri da quando c’è De Rossi?
“Il mister mi dà più libertà nel muovermi, cercare la posizione giusta per la giocata, non abbassarmi troppo. I dati li vedete voi, a me interessa star bene giocare e dare una mano ai compagni. Il suo modo di giocare ha aiutato tutti, abbiamo una squadra di calciatori con piedi buoni, che sa palleggiare, cercare spazi. Avere la palla aiuta e i numeri magari crescono per tutti”