Daniele De Rossi ha parlato ai microfoni dei cronisti presenti a Trigoria al termine di Roma-Tolosa. Ecco le sue parole:
Le tue prime impressioni della preparazione?
“Le impressioni sai non sono diverse dalle preparazioni che ho fatto da calciatore. Sono quelle le impressioni, si lavora forte, in maniera intensa, non c’è mai la paura di arrivare alla partita con le gambe pesanti perché l’obiettivo è un altro. Siamo qui a casa, stiamo bene. È bello, ma non c’è niente che mi ha colpito è tutto normale. C’è molta affinità col mio staff, aspettiamo di avere qualche risposta in più nei prossimi giorni. Adesso è tutto abbastanza evidente: ho chiesto a un giocatore come stesse al 70′ e mi ha risposto che stava come all’inizio, morto e non c’è niente di anormale o sorprendente”.
Dybala falso nueve è un pensiero?
“È anche figlio del fatto che lui è stato fuori 4-5 giorni e Tammy fuori per qualche giorno. Non volevo fargli giocare a entrambi più di 45′ minuti. È una soluzione perché abbiamo in testa l’idea di prendere esterni che possano buttarsi alle loro spalle o che possano dialogare con lui. È un ruolo che può fare a patto che la squadra lo segua. Se ci si aspetta faccia l’attaccante boa o che vada in profondità sbagliamo, se invece ci muoviamo in funzione sua e sul fatto che abbiamo un esterno in più un trequartista in più, dipende da come lui si muove è una cosa interessante, da riprovare”.
Mikautadze?
“Non devo parlare di giocatori di altre squadre. Non so quanto sia corretto entrare nel merito di quella chiamata che è stata positiva col ragazzo, ma non devo parlare di niente che non sia tattico o del contenuto di quella chiamata”.
Abraham e Bove?
“Tammy è un giocatore forte della nostra rosa, un giocatore importante, potrebbe avere molto mercato perché è un giocatore importante e si è ripreso. Io l’ho visto negli ultimi 6 mesi e arriva da un infortunio molto grande. So che quello che abbiamo visto non è il vero Tammy e vogliamo puntare sui giocatori forti, lo stesso vale per Bove. Io valuto, vedo, parlo col direttore e vediamo le opportunità che può darci il mercato e la richiesta dei giocatori, perché spesso vogliono più spazio, scalpitano, lo capisco e devo accettarlo”.
C’è nella testa l’idea di prendere un altro esterno di Soulé?
“Può esserci tutto, ma a volte per parlare di entrate bisogna parlare di uscite, vedere chi entra chi esce, le oppurtunità che escono fuori durante il mese di luglio, di agosto del mercato e ne approfitti”.
È stata colmata la distanza dalle altre?
“Adesso è troppo presto per fare un bilancio, magari lo facciamo il 1° settembre, ma anche il 1° settembre scorso se mi avessi chiesto del Bologna ti avrei detto che lo vedevo sotto, poi ci sono squadre come il Napoli che è andato al di sotto. Dobbiamo guardare il nostro percorso, il mio con 17 partite e 34 punti. Non mi dispiace, ma vogliamo migliorarlo e stiamo lavorando con la società per portare ulteriore qualità in questa squadra affinché migliorare queste media non sia troppo difficile. Fare un bilancio adesso sarebbe ingeneroso, ovvio che mancano dei giocatori e ci sono delle posizioni da ricoprire, ma la sensazione è che verranno giocatori forti e che la squadra sarà forte al 1° settembre. Prima arrivano, meglio è però il mercato è così, anche altre squadre non si sono mosse con tantissimi giocatori, però avevano bisogno di cambiare 2-3 cose. Il prossimo anno avremo bisogno di cambiare di meno. È un percorso di 2-3 anni e non si può volere tutto subito. Anche io vorrei avere 10 giocatori in una botta, ma è così e bisogna avere pazienza. Quello che è sicuro è che la squadra sarà forte il primo settembre”.
C’è abbastanza gamba?
“Vedo lo stimolo in allenamento. I primi 15′-20′ ho visto alcuni recuperi in avanti. I ragazzi sono stanchi, 2 giorni fa gli abbiamo spappolati. Ai miei tempi si facevano le corse la mattina delle partite perché queste partite servono ma non contano, il risultato conta se vinci che calmi la gente. Se li avessimo visti tutti a 2000 per 90′ mi sarei preoccupato, perché a ottobre arrivavamo lessi”.