IL MESSAGGERO – U. TRANI – De Rossi va di fretta. E’ tempo di andare in vacanza, ma anche di conoscere il suo futuro. Daniele si presenta subito a Trigoria, a poche ore dal ritorno a casa, dopo l’ultimo sforzo stagionale alla Confederations Cup in Brasile. Lì il mondo ha rivisto il centrocampista che, per sua ammissione, non riesce più a dare il meglio con la maglia della vita. Con la Roma, ormai, sembra un altro. E non lo nasconde. Nel faccia a faccia con Sabatini, rapido e interlocutorio, la questione del rendimento differente viene a galla, ma non è il primo argomento della discussione. La società giallorossa e il giocatore devono decidere se andare avanti oppure separarsi. E soprattutto, come accadde anche nell’estate scorsa, bisogna scegliere a chi assegnare il compito di comunicare un eventuale addio. Baldini, ad esempio, chiese al calciatore, chiamato da Mancini al City, di fare il primo passo. Di prendere la parola per salutare. Nel tira e molla, rimasero zitti tutti e il trasferimento saltò.
UN ANNO DOPO – Una visita lampo e a sorpresa, ieri nel primo pomeriggio. Tanto per guardarsi in faccia, come piace a De Rossi. Che vuole parlare pure con Garcia, prima di scegliere. La Roma, ufficiosamente, fa sapere che il colloquio, durato più o meno un quarto d’ora, non ha riguardato la possibile cessione del centrocampista: Sabatini si è complimentato con De Rossi per le prestazioni nella Confederations Cup, gli ha motivato la scelta di Garcia e gli ha dato appuntamento dopo il ritiro (Daniele non andrà a Riscone), in tempo per partire, a fine mese, per la tournée negli States. Poi il tema più delicato. Il calciatore, in teoria, può restare. Perché nessun club straniero ha presentato un’offerta alla società giallorossa. Che sarebbe pronta a prenderla in considerazione, anche per risparmiare quasi 12 milioni di ingaggio a stagione. Il giocatore lo sa. Del resto la posizione di Pallotta è inequivocabile: «Tutti sono cedibili». Il Daily Express, in Inghilterra, garantisce che il Chelsea verserà 12 milioni per De Rossi. La verità è diversa, a sentire qualche intermediario: 6-7 milioni. È questa la cifra che la società londinese può investire. Durante la trattativa gli uomini di Abramovich potrebbero, per accontentare Mourinho, salire fino a 8. La Roma ne vuole almeno 10. Daniele non si espone. Lo sfogo di Rio, per ora, basta e avanza: «Quando vengo in nazionale sono considerato importante, a Roma devo stare attento a come mi muovo e a quel che dico. Su di me ci sono state calunnie vergognose». Lo strappo con la piazza è sembrato definitivo. Ma De Rossi ancora non sa che piega prenderà la sua carriera. Il Real di Ancelotti non si dichiara. «Vedremo». Come ha detto Pallotta.
TRE ACQUISTI PIÙ UNO – Sabatini vuole annunciare tre colpi entro il 9 luglio, anche quattro se avrà il portiere giusto e non solo Viviano, il più semplice da ingaggiare. Nuovo tentativo nella notte per Rafael, anche se il Santos lo ha promesso al Napoli e il brasiliano «ha parlato con Benitez», come fa sapere il suo agente; il Valencia per Diego Alves non accetta i 2 di prestito oneroso e tratta solo per 6. Sempre in ballo Andujar e Romero. Benatia sarà il primo rinforzo: da oggi, ogni giorno è buono. «L’operazione dovrebbe andare a buon termine già entro il weekend» avverte Giaretta, ds dell’Udinese che riceverà 7 milioni, la comproprietà di Nico Lopez e il prestito di Verre. Domani è il giorno di Gilardino: previsto un incontro tra il ds romanista e Preziosi che avrà Borriello. Parleranno anche di Kucka. Il terzo nome di Sabatini è Nainggolan: Cellino prende tempo per invitare al tavolo l’Inter. I 7 milioni, per la metà del cartellino, non bastano al Cagliari: ne servono 9. Con 12 milioni si prende Capoue, mediano francese del Tolosa. La virata ci sta tutta.