De Rossi: “Stavolta è peggio del 2006, andiamo agli Europei con il...

De Rossi: “Stavolta è peggio del 2006, andiamo agli Europei con il marchio”

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LA STAMPA – G. BUCCHERI – Daniele De Rossi, sei anni fa Calciopoli, oggi un nuovo tsunami investe il calcio.
«Oggi è peggio del 2006. Allora erano i dirigenti al centro dello scandalo e per quanto uno possa affezionarsi a gente che vedi ogni giorno al campo, quando toccano un compagno di squadra è un’altra cosa…».

Che cosa le ha lasciato il blitz all’alba della polizia nel cuore della Nazionale?
«È come aver subito una violenza. In senso metaforico, ma una violenza».

Sei stagioni fa arrivammo in Germania «feriti» dall’inchiesta, adesso sbarcheremo in Polonia e Ucraina nelle stesse condizioni.
«Siamo italiani, evidentemente è il nostro marchietto di fabbrica. Speriamo che nel 2018 non accada niente».

Che cosa ha detto a Criscito?
«Era scosso, ma, allo stesso tempo, vuole al più presto parlare ai magistrati per chiarire la sua posizione. Mimmo è un pezzo di pane…».

E Mauri?
«Un compagno di Nazionale, un avversario in città. Un bravissimo ragazzo, spero possa difendersi come gli altri, ma se l’hanno arrestato…».

Tanti nomi, tantissimo rumore…
«Un anno fa uscì anche il mio di nome. La procura della Repubblica, con due o tre giorni di anticipo, avvertì la Roma e il mio agente che mi misero immediatamente al corrente della situazione: mi dissero che non c’entravo niente e lo sapevo. Mi spiegarono che, però, la voce sarebbe uscita lo stesso. Quando uscivo per strada sembrava quasi che dovessi giustificarmi con la gente».

A lei può capitare di vivere situazioni equivoche?
«No, a me non potrebbe mai capitare. Mi conosco, è così».

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