CGR INTERVISTE – Al termine del match contro il Cagliari, Daniele De Rossi – rientrato dopo la squalifica di due turni – analizza ai nostri microfoni in mixed zone l’andamento della sfida dell’Olimpico e le prospettive della Roma salita a 38 punti in classifica:
Le dichiarazioni di Daniele De Rossi ai microfoni di Premium Sport, dopo la vittoria per 1-0 sul Cagliari nel finale:
“Abbiamo guardato ora la classifica, con due punti in meno sarebbe stata peggio. Stiamo bene così, vittorie sofferte come questa danno anche spinta dal punto di vista emotivo. Cosa succede davanti? E’ il modo sbagliato per iniziare una frase. E’ un discorso di squadra, dipende tutto da come si supportano gli attaccanti. Anche oggi abbiamo meritato il gol, non è da tutti poi riprendere a giocare dopo un rigore sbagliato. Abbiamo fatto il 63% di possesso palla, abbiamo giocatori forti e il gol arriverà. Speriamo che chi ci precede perda punti, oggi è toccato a loro. Davanti c’è equilibrio, siamo tutti li. Se dovessimo vincere con la Samp saremmo a un punto dal Napoli. Vincere oggi era troppo importante. Giochiamo sempre contro squadre che ci aspettano, loro poi erano molto organizzati e pronti a ripartire, non era una partita scontata e facile. Con l’Inter avevano creato occasioni importanti, che noi non abbiamo concesso. Il campionato è difficile e va sfruttata ogni occasione. Meglio aver sbagliato oggi il rigore, ci sta l’errore ma Perotti è la nostra arma in più. Sono il secondo in lista dopo Diego, finché se la sentirà è giusto che stia davanti a tutti. Oggi ha dimostrato di non essere imparabile ma nessuno lo è, avranno anche studiato il modo in cui tira i rigori. A voi lo scudetto e alla Juve la Champions, come ha detto Totti? Ma si, se potessi firmerei subito, specie per Buffon che è al suo unico anno. Ma non faccio il tifo per la Juve finché in Champions ci siamo anche noi.
DE ROSSI a SKY SPORT:
“Penso sia giusto analizzare tutto, con grande perseveranza e brillantezza nel gioco vinci le partite facilmente, però se non hai una delle due e l’altra ti sostiene, come abbiamo fatto noi al 90′ ogni tanto porti a casa punti che possono essere fondamentali. Abbiamo creato meno questa sera rispetto alle ultime occasioni. Una volta trovavi le squadre che si difendevano e buttavano di punta la palla in tribuna. Loro sono organizzati e hanno attaccanti fisici, hanno tenuto palla anche se alla fine abbiamo fatto il 65%. Dobbiamo riempire il più possibile l’area.”
Come hai fatto ad avere la lucidità di esultare in lingua spagnola con Fazio dopo il gol?
Non le dico le parolacce, ora c’è la VAR devo fare attenzione anche alle parolacce. Ho fatto il linguistico, insegna tanto e Fazio insegna ancora di più. E’ un onore giocarci, è un ragazzo molto positivo.
L’evoluzione della Roma: create meno ma non concedete nulla…
Abbiamo sempre detto che la grande forza di una squadra in Italia è la difesa. Squadre come noi la Juve e il Napoli, se non prendono un gol, uno o più gol rischiano di farli. Il calcio in Italia è tanto in base alla fase difensiva e quest’anno la stiamo lavorando, ci stiamo rendendo conto di come andrebbe sempre fatta. Tomei ogni giorno ci perde le ore, ma anche il mister e i giocatori. Juan Jesus e Manolas, che era uno che andava prima a destra e poi a sinistra ma poi recuperava, quest’anno lo vedo cambiato, più attento a non sbagliare posizione e sono contento perché lui può essere fondamentale.
E’ un lavoro che non si faceva in passato?
Non ho detto questo, l’inter ha l’allenatore che avevamo noi e a parte oggi anche loro stanno facendo grandi cose a livello difensivo. Ci siamo resi conto anche noi che abbiamo lavorato un pochino meno bene in passato, abbiamo fatto danni incalcolabili in maniera disordinata. La fase per ripartire è muoversi tutti insieme, con i centrocampisti e gli attaccanti che ti danno una mano.
Siete un gruppo più normale e convinto. Non ti chiedo proclami, ma in termini di consapevolezza avete raggiunto un livello diverso rispetto al passato?
Sì, ma è frutto della maturazione di alcuni giocatori. Un conto è avere un giocatore a 24 anni, un conto a 26. Ci si cala in questa realtà. Oggi l’abbiamo vinta con forza, voglia e determinazione, che contano sempre. E’ un gruppo che si sta rendendo solido anche al di fuori dei 90 minuti, lavoriamo insieme e tanti.
Com’è l’attesa del verdetto del Var?
Meglio questa volta che l’ultima (ride, ndr). Abbiamo visto che controllava il Var, non capivamo i loro giocatori che protestavano. Quei 20-30 secondi durano un eternità.
Il nervosismo finale?
Credo si siano detti qualcosa con quelli della panchina, io ero di là ad esultare in spagnolo. Ho visto che stavano discutendo, Alessandro diceva che gli avevano detto qualcosa. Non è la prima volta, con questo Var/non Var succede che ci si lascia trasportare