IL TEMPO (F. BIAFORA) – Dieci giorni per scacciare i fantasmi di maggio e giugno. Nella prossima settimana e mezzo la Roma affronterà le squadre di tre allenatori, De Zerbi, Mihajlovic e Gasperini, che sono stati vicini – chi più e chi meno – a sedere sulla panchina giallorossa, poi assegnata a Fonseca. Domani il primo ostacolo sulla strada del tecnico portoghese sarà il Sassuolo dell’allenatore bresciano (e dell’ex Defrel), in ballo fino all’ultimo minuto per venire nella Capitale, soprattutto sotto la spinta di Petrachi, che inizialmente, come ammesso durante la presentazione di Fonseca, aveva pensato alla strada italiana per assegnare l’eredità di Ranieri. Ad ammettere l’abboccamento estivo è stato proprio lo stesso De Zerbi nei giorni seguenti ai contatti con Trigoria: «Qualcosa con la Roma c’è stato, ma non ci sono mai stati dubbi sulla mia permanenza». Archiviata la pratica Sassuolo i giallorossi respireranno aria d’Europa con la sfida all’Istanbul Basaksehir, partita che sarà seguita a stretto giro di posta dalla trasferta con il Bologna di Mihajlovic, che non seguirà la gara dalla panchina per via dei problemi di salute che sta affrontando. Il serbo ha avuto un paio di appuntamenti a fine maggio con la dirigenza della Roma, non riuscendo a trovare un punto d’incontro a causa della pesante opposizione mostrata dai tifosi: «Sono stato molto vicino alla Roma, poi – ha svelato Sinisa – ho capito che dal punto di vista ambientale loro non erano pronti per fare certe cose, io sì, ma ho deciso di non andare». A chiudere lo «speciale» mini-ciclo ci sarà l’Atalanta di Gasperini nel turno infrasettimanale di mercoledì 25. L’allenatore di Grugliasco è stato probabilmente il più vicino alla Roma di tutti i nomi citati e infatti aveva già parlato in due occasioni con Pallotta, spiegando il lavoro che avrebbe impostato a Trigoria e parlando di calciatori da acquistare. Con l’ingresso dei bergamaschi in Champions, Gasp ha però letteralmente fatto perdere le sue tracce con la Roma, scegliendo di rinnovare con la società di Percassi. Adesso tocca a Fonseca allontanare per sempre i tre fantasmi.