Decisive le prossime due partite

Decisive le prossime due partite

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BALDINI E SABATINI 1IL ROMANISTA – C. ZUCCHELLI – Non immaginavamo, dopo RomaMilan, di vivere un inizio 2013 così». Non lo immaginava nessuno, al Fulvio Bernardini di Trigoria. Il ko di Napoli e quello di Catania hanno minato le certezze della dirigenza romanista che ieri, al ritorno dalla deludente trasferta in Sicilia, si è seduta faccia a faccia con Zdenek Zeman per cercare di capire come poter uscire da questo ennesimo momento di crisi.

Franco Baldini e Walter Sabatini hanno parlato a lungo con l’allenatore ma non la squadra (a parte qualche incontro con i singoli giocatori, tra cui Destro, che ha incassato la fiducia di direttore sportivo e direttore generale che lo hanno invitato a giocare sereno) perché vogliono che sia il tecnico a gestire la situazione. E’ lui che deve inculcare nei calciatori la giusta mentalità, è lui che deve guidare il gruppo a rispondere sul campo in questa settimana. […]

Adesso però sono tutti sotto esame: i dirigenti, che a fine stagione a seconda dei risultati tracceranno un bilancio con la proprietà (lo ha anche ammesso Baldini domenica), i calciatori e l’allenatore. Come sempre accade in questi casi è lui quello che rischia di più. La società, che gli lascia ampia autonomia nella gestione tecnica della squadra (vedi De Rossi) sta cercando di agevolare il suo lavoro in tutto e per tutto, tra poco anche Antonio Carlos Zago, dopo qualche giorno di ambientamento, lavorerà sempre più a stretto contatto con lui, ma sa che nel calcio i risultati contanti e anche tanto. E una Roma, ipotizzando lo scenario peggiore, fuori dalla Coppa Italia e magari a 13 punti dalla Champions League a gennaio, rischierebbe di avere i giocatori sfiduciati da una parte e l’allenatore, sempre più solo, dall’altra. Se viceversa dovessero arrivare due risultati positivi tutto sarebbe di nuovo ancora possibile e la stagione potrebbe essere non solo salvata, ma resa anche interessante da una semifinale di Coppa e un girone di ritorno ancora a disposizione per risalire in campionato. La fiducia in Zeman ancora c’è e, tranne clamorosi ribaltoni, ci sarà fino a fine stagione. Quando si tireranno le somme di un anno che, se non si dà una sterzata, rischia di diventare anche peggio di quello dello scorso anno.

 

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