Leggo (F.Balzani) – Derby, Dzeko e Darboe. La Roma fa il carico di vitamina D per risollevarsi alla fine di una stagione frustrante. La vittoria contro la Lazio ha regalato una piccola gioia ai tifosi e al (quasi) ex Fonseca ma ha fornito indicazioni fondamentali pure per il futuro con Mourinho. E’ innegabile che dall’annuncio dello Special One qualcuno nella rosa abbia riattaccato la spina. Ed è altrettanto comprensibile collegare alcune scelte di Paulo alle richieste di studio di Josè. I due elementi a spiccare sono il più vecchio e il più giovane in rosa: Edin Dzeko ed Ebrima Darboe.
Stesse iniziali e un destino simile visto che entrambi hanno vissuto guerra e dolore sulla loro pelle. Enorme la differenza d’età: 35 anni il bosniaco, nemmeno 20 il gambiano (nato 11 giorni prima del 3° scudetto) che il giorno in cui Dzeko diventava capocannoniere di Germania aveva appena 8 anni e sognava di imbarcarsi per l’Italia. Lo farà 6 anni dopo. Il primo a gennaio era quasi fuori rosa a un passo dall’Inter, il secondo in Primavera. Fonseca si è accorto tardi di entrambi. Mourinho no. Il portoghese vuole parlare con Dzeko che di fatto ha già preso la sua decisione: Mou è la migliore scelta possibile.
Vuole restare, e magari vincere qualcosa a Roma. Lo Special One non rinuncia mai a uomini-spogliatoio di esperienza. Ma Josè è pure un grande scopritore di talenti e non si è perso un minuto di Darboe. Il ragazzo è impressionante per coraggio e personalità, doti che per Mourinho sono virtù divine. Tante le prossime audizioni: da Pedro a Mkhitaryan passando per Pellegrini e Fuzato che potrebbe restare almeno come secondo. I Friedkin (ieri al Foro Italico per la finale) intanto studiano il mercato: al fianco di Dzeko c’è voglia di mettere un nome fresco e di successo. Potrebbe essere lo svedese Isak della Real Sociedad (14 gol in Liga a 21 anni). Valutazione 35 milioni con la benedizione di Ibra e gli occhi di mezza Europa addosso. Bruno Peres, infine, firmerà col Trabzonspor.